Recensioni

I Tonfi e Trionfi di gennaio 2019

Dovesse seguire l’andamento di questo primo mese, l’anno televisivo si preannuncia alquanto preoccupante. Specie per quel che riguarda la fiction italiana, della cui agonia il ritorno attoriale di Barbara D’Urso è l’emblema, con buon aiuto della controparte del servizio pubblico, la cui ostinazione nel mortificarsi ha prodotto La Compagnia del Cigno. E dire che di buoni esempi da seguire ce ne sarebbero, eccome. Tipo le serie tv Pose e Sex Education, che questo gennaio 2019 hanno dimostrato come l’attivismo possa integrarsi nel buon racconto e gli adolescenti sfuggire al facile cliché.

Il meglio e il peggio delle serie tv di gennaio 2019

La compagnia del cigno serie tv
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Tonfi: La Compagnia del Cigno

Forse un giorno Rai Fiction dovrebbe dedicare una manciata di episodi alla storia di come creò e distrusse la sua stessa fiction. Sarebbe sicuramente più interessante de La Compagnia del Cigno, per citarne l’ultimo misfatto, e svelerebbe almeno la ragione della paura compulsiva che la porta a librarsi verso l’internazionalità, per poi ricaricarsi in tutta fretta del peso del cliché sottosviluppato, della nota melensa, dell’interpretazione sgangherata. Tutti vizi che la fanno affondare ancor più quando, a pochi giorni di distanza, il mondo lancia racconti di genere simile, ma di fattura ben più efficace.

Pose serie tv Netflix
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Trionfi: Pose

Come vorrebbe il vocabolario della regina Elektra Abundance, Pose è un unicorno. Perché sintesi dell’universo di Ryan Murphy e anche molto di più. Un ibrido mai visto di fierezza, eccentricità e sentimento (talvolta anche troppo), che brilla di lustrini e dell’autenticità delle storie che racconta. Il mondo psichedelico delle ballroom attrae, il suo lato vulnerabile invischia invece di strazio. Cosicché, a pensare di ricavarne solo gaudio si commette errore, eccome. Anche per il più cinico dei cuori il rischio singhiozzo è altissimo.

Sex Education serie tv Netflix
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SuperTrionfo: Sex Education

La homepage di Netflix è ormai da mesi in piena tempesta ormonale: anche i titoli estranei al sesso hanno copertine che rimandano al sesso. C’è quello liceale, poliamoroso e pure senile. Target acchiappato e contenuto svilito. Fortuna che da quest’ultima sorte Sex Education si è salvata grazie un’ammirabile intelligenza di spirito. L’argomento, pur esplicito, viene trattato con sensibilità, concretezza e acuta ironia. E gli adolescenti, predilette vittime sacrificali del cliché, riacquisiscono un’umanità toccante

La dottoressa Giò serie tv
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SuperTonfo: La dottoressa Giò (e la pseudocritica)

Per ricordarci con insistenza che i ventenni passano ma la fiction Mediaset non cambia mai, La dottoressa Giò è tornata alla tv, rendendo un capolavoro pari al solo calibro di The Lady. Recitazione sospirata, doppiaggio asincrono, sgrammaticature varie, product placement selvaggio e neonati-saponetta che sgusciano dall’utero con fulminea scivolosità. Eppure, il tonfo non riguarda affatto il teleromanzo con Barbara D’Urso. Bensì quella folta combriccola di pseudocritici impegnati a recensire il tutto con la seriosità con cui non si assegnerebbe manco un Oscar.

True Detective 3 serie tv
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La rimandata del mese: True Detective

Un ex detective rielabora i ricordi di una sparizione dall’aura esoterica, irrisolta da trentacinque anni. Se la premessa non pare inedita, è perché la nuova True Detective è abbastanza identica alla stagione di esordio, seppur con più salti temporali e un traballare di memoria che alimenta dubbi. Il suo talismano, al momento, è un Mahershala Ali trino e tanto vigoroso da offuscare la tipica dinamica di coppia. La serie che ha rivoluzionato il thriller tv è andata insomma sul sicuro e per questo attrae e inquieta comunque. Nell’attesa che nell’incedere del racconto lasci un segno tutto suo.

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