7 maratone veloci e rilassanti
È arrivato quel weekend dell’anno in cui torna l’ora legale, le lancette si spostano in avanti, e il tempo per dormire si riduce. Se siete di quelli a cui il clima primaverile e l’allungarsi delle ore di luce non bastano per alleviare il malumore, mettervi comodi sul divano e guardare qualcosa di rilassante potrebbe essere una buona soluzione. E siccome sfogliare la corposa offerta dei servizi streaming rischia di diventare una ricerca stressante e inconcludente, ecco una lista già pronta di cose da vedere. Ce n’è un po’ per tutti, da chi si rilassa con laute dosi di leggerezza e romanticismo, a chi trova appagamento nel risolvere gialli e nutrirsi di tensione. L’unica costante è che sono tutte serie tv veloci. D’altronde, si ha pur sempre un’ora in meno a disposizione per fare binge watching.
Un po’ di serie tv veloci per chi vuole rilassarsi
#1 Incastrati
La prima serie tv scritta, diretta, interpretata da Ficarra e Picone è un ibrido confortevole tra un thriller e una classica commedia italiana moderna. I due comici interpretano un’ordinaria coppia palermitana di cognati e riparatori di televisori che finisce accidentalmente sulla scena di un delitto delicato – quello di un mafioso appena pentitosi – e, sulla base delle conoscenze acquisite guardando serie tv crime, tenta di dimostrare la propria estraneità ai fatti, finendo però per spargere prove incastranti. Da qui si srotola una sfilza rocambolesca di equivoci che riflettono vizi e falle di una società italiana popolata di malavitosi insospettabili, impiegati statali sfaticati e corrotti, conduttori televisivi che sguazzano tronfi nel macabro. Nulla che non si sia già visto, in effetti. Ma Ficarra e Picone non fingono di creare alte aspettative. Perciò gli episodi filano lisci, veloci e leggeri, attraversando luminosi paesaggi siciliani che alla vista emanano un calore primaverile.
Dove la guardo? Su Netflix (guarda il trailer)
In quanto tempo? In 3 ore totali (6 episodi da 26-34 minuti)
#2 I favoriti di Mida
I momenti di stress e malumore c’è chi preferisce lenirli con dosi massicce di suspense. Questo thriller spagnolo, nel caso, è perfetto. Il protagonista è un ricco editore che inizia a ricevere alcune lettere ricattatorie da una misteriosa organizzazione: finché non pagherà una lauta somma di denaro, alcune persone innocenti saranno uccise a caso. La trama è stata sviluppata a partire da un racconto breve scritto da Jack London nel 1901, e poi adattata dallo sceneggiatore Mateo Gil (lo stesso di Mare Dentro, premio Oscar nel 2004) al rabbioso contesto socio-politico e mediale creatosi dopo la crisi economica del 2008. La resa è quella tipica di molte produzioni spagnole, con iperboli narrative e slanci telenovelici che convincono a superare agilmente incongruenze e leggerezze. L’unica controindicazione è di non iniziare a vederla in tarda serata, a meno che non siate persone sufficientemente notturne da potervi concedere una tirata unica.
Dove la guardo? Su Netflix (guarda il trailer)
In quanto tempo? In poco più di 5 ore totali (6 episodi da 49-57 minuti)
#3 I Hate Suzie
Qui siamo nel territorio delle piccole battaglie tra miserabili. E cioè tra noi, sgualciti e affaticati da due anni di pandemia, e quei personaggi che ci fanno sentire migliori sottoponendosi a disastri multipli. L’anno scorso a consolarci c’era Sidney Munsinger, ossia uno dei personaggi nevrotici e ipocondriaci di Woody Allen. Stavolta invece c’è Suzie Pickles, una di quelle ex bambine dai talenti multipli, che l’opinione pubblica pretende restino immacolate anche una volta cresciute. Figurarsi, quindi, la catastrofe che accade quando il suo telefono viene hackerato e foto piuttosto compromettenti finiscono sotto gli occhi di chiunque. Le creatrici Lucy Prebble e Billie Piper (che interpreta anche Suzie) ne sviluppano le conseguenze lavorative e famigliari in un dramedy tipicamente britannico: intelligente, incasintato, umoristico, e un po’ squallido. Il Guardian l’ha definito, con molta efficacia, «una corsa folle che sembra un dono assoluto».
Dove la guardo? Su Sky e Now TV (guarda il trailer)
In quanto tempo? In poco più di 4 ore e mezza totali (8 episodi da 32-41 minuti)
#4 The Afterparty
Il principio di questa serie è da manuale del cosiddetto genere murder mystery: ci sono un gruppo di personaggi con molti segreti, un morto, e un investigatore che deve capire chi l’abbia ucciso. Nello specifico siamo in California, in una lussuosa villa affacciata sulla baia di San Francisco, dove una rimpatriata di ex compagni di liceo è finita maluccio: il più famoso del gruppo, una specie di Justin Bieber interpretato da Dave Franco, è volato giù dal balcone. Tocca a una detective provvisoria (Tiffany Haddish) rimettere insieme i pezzi della serata, interrogando uno a uno i presenti. Il problema – per lei – è che ognuno ne fornisce una versione diversa, raccontandosi come il protagonista di un diverso genere di film o serie tv. La goduria – per chi guarda – è che ogni episodio paròdia alla perfezione gli stilemi del thriller d’azione, del musical, delle serie animate. Tenendo incollati per il talento dei suoi comici celebri, mica per il giallo.
Dove la guardo? Su Apple TV Plus (guarda il trailer)
In quanto tempo? In poco meno di 5 ore totali (8 episodi da 31-48 minuti)
#5 Harlem
Il fatto curioso, delle tante serie tv ispirate a Sex and the City, è che nessuna è mai riuscita a replicarne l’intelligente brillantezza, eppure quasi tutte si guardano con un certo piacere. La più recente l’ha co-prodotta Amazon e ha tentato di porre rimedio alle lacune in fatto di inclusività spesso rinfacciate al più famoso dramedy romantico femminile nella storia della tv (poco conta che si tratti di una serie vecchia di 24 anni). Le protagoniste sono sempre quattro trentenni newyorkesi dalla vita sentimentale caotica, ma vivono nel quartiere afroamericano di Harlem, sono tutte nere e poco omologate: c’è una Carrie flemmatica e professoressa universitaria, una Charlotte di buona famiglia che fa la stilista, una Miranda lesbica e imprenditrice digitale, una Samantha formosa, rumorosa e squattrinata che fatica ad affermarsi come cantante. L’aveste già vista e finita, Run the World (su Starzplay) ne è la copia esatta.
Dove la guardo? Su Prime Video (guarda il trailer)
In quanto tempo? In poco meno di 6 ore totali (10 episodi da 32-37 minuti)
#6 Trust Me
Da decenni BBC fornisce ai “divanisti” ottime ragioni per stare a casa, davanti alla tv, a guardare serie intense, ottimamente interpretate, e parecchio veloci. Questo medical drama atipico si consuma ad esempio in quattro episodi (otto, se dovesse convincervi a proseguire con la seconda stagione) e ha come interprete principale Jodie Whittaker (prima attrice a diventare protagonista di Doctor Who). Al centro della storia c’è un’infermiera e madre single che, dopo aver perso il lavoro, si appropria dell’identità della sua migliore amica, per fingersi un medico e ricostruirsi una vita a Edimburgo. L’ambiguità del personaggio affascina: il lato disperato e insicuro lascia spesso spazio a quello lucido e manipolatorio. L’intreccio di casi medici sconosciuti alla sua incompetenza e frammenti della sua vita precedente che potrebbero smascherarla, invece, appagano chi è solito rilassarsi alimentandosi di tensione.
Dove la guardo? Su Sky e Now TV (guarda il trailer)
In quanto tempo? In 7 ore e mezza totali (8 episodi da 55-57 minuti)
#7 Generazione 56k
In Italia Netflix sta puntando ultimamente sulle commedie d’amore. Quel che ne è uscito è una delle serie tv veloci e romantiche più confortevoli che si siano viste di recente. I The Jackal, che in parte l’hanno scritta e in parte interpretata, hanno fatto ciò che gli riesce meglio: raccontare storie, abitudini, ansie, nostalgie che ognuno crede appartengano soltanto a sé, e invece si scoprono accomunare intere generazioni. Specie quella dei millennial, che qui vede scorrere sullo schermo il suo passato e il suo presente di equivoci tecnologici, mode dal gusto discutibile, e disastri sentimentali. Il motore degli episodi sono i non detti e le coincidenze che legano un ragazzo e una ragazza di Procida dai tempi dei modem macchinosi a quelli delle spolliciate di Tinder. Fresca, tenera, discretamente recitata, e pure un po’ commovente, è una serie che ripristina in un attimo il buonumore.
Dove la guardo? Su Netflix (guarda il trailer)
In quanto tempo? In circa 4 ore totali (8 episodi da 28-33 minuti)