I 10 migliori episodi di “Ted Lasso”
In quest’epoca televisiva affollata di nuove uscite, è piuttosto difficile che una serie tv riesca a generare un interesse così duraturo da farne desiderare a gran voce il ritorno. Ted Lasso è una delle poche eccezioni. La comedy angloamericana aveva esordito su Apple TV Plus nel periodo più intenso della pandemia, raccontando le prodezze – relazionali, più che sportive – di un allenatore di calcio per niente competente, ma dalla bontà contagiosa. Da curioso diversivo, la serie si era rivelata in breve tempo un successo confortevole di portata globale. Dopo due anni di pausa, Ted Lasso sta per tornare con una terza stagione che promette maggiore conflitto e tanti personaggi da seguire. La data di uscita è fissata per il 15 marzo e non è chiaro se i dodici nuovi episodi settimanali porteranno alla conclusione dell’intera serie. Nel frattempo, ecco una guida piuttosto esaustiva per ripassare quanto accaduto nei ventidue precedenti.
Un po’ di cose da sapere prima di iniziare
Cos’è Ted Lasso, per profani
È una serie tv comica (per qualcuno tragicomica) nata da alcuni spot pubblicitari che la rete americana NBC iniziò a trasmettere nel 2013 durante la diretta delle partite di Premier League, il massimo campionato di calcio inglese. Gli spot avevano come protagonista Jason Sudeikis nel ruolo di Ted Lasso, un personaggio comico che veniva inspiegabilmente chiamato ad allenare una squadra professionistica di calcio inglese, nonostante fino a quel momento fosse stato un semplicissimo allenatore di football in un liceo americano. Qualche anno dopo, Sudeikis decise di costruire attorno a Ted Lasso una serie televisiva che ne ampliasse la storia.
La trama si avvia quando Ted Lasso viene chiamato a Londra per allenare la squadra di Premier League AFC Richmond con l’intenzione di farla fallire. La sua presidente Rebecca Walton (Hanna Waddingham) vuole infatti punire l’ex marito, che ne è un gran tifoso nonché il precedente proprietario. Al suo arrivo Ted Lasso viene accolto da scetticismo, derisioni e insulti alquanto pesanti. Ma il suo tenace ottimismo e la sua gentilezza diventano gradualmente contagiosi, benché i risultati sportivi siano piuttosto disastrosi.
Perché vederla
Ted Lasso è considerata una delle commedie televisive migliori degli ultimi anni. Dal suo arrivo su Apple TV Plus, nel 2020, è diventata la serie più vista sul servizio streaming, ha vinto diversi premi e generato un affetto duraturo da parte degli spettatori. La ragione è semplice: gli episodi contengono bassissime dosi di conflitto, tanti buoni sentimenti e una scrittura acuta che emanano conforto (non è un caso che il suo successo sia coinciso con il periodo pandemico).
E poi ci sono i personaggi: da Ted Lasso alla statuaria Rebecca, dalla ruvida leggenda del calcio Roy Kent (Brett Goldstein) al prodigio viziato Jamie Tartt (Phil Dunster), dai coach Beard e Nate (Brendan Hunt e Nick Mohammed), fino all’eccentrica modella Keeley (Juno Temple), tutti hanno in comune tratti caricaturali e una bontà degli occhi che ne rivela paure e sofferenze. D’altronde, tra i creatori c’è anche Bill Lawrence (lo stesso di Scrubs e Shrinking), uno che se la cava piuttosto bene nel trattare temi dolorosi con un umorismo intelligente.
Dove, come e in quanto tempo vederla
Durata della maratona: 10 episodi in totale, da dividere in un paio di serate prima dell’uscita della terza stagione.
Tempo richiesto: Più o meno 5 ore e mezza. Se pensate sia troppo in fondo ci sono un paio di scorciatoie per abbreviare i tempi. Se invece è troppo poco, trovate anche qualche consiglio per un ripasso più completo.
Dove vederla: Su Apple TV Plus.
Ted Lasso, gli episodi da rivedere
Trent Crimm: The Independent
Stagione 1, episodio 3
Durata: 30 minuti
La più straordinaria caratteristica di Ted Lasso – e anche il motivo che lo rende un personaggio tanto rassicurante – è la sua capacità di non arrabbiarsi davanti ai peggiori insulti né affannarsi per compiacere il machismo del mondo calcistico. Ted Lasso, ha detto Jason Sudeikis, è certo che la sua gentilezza scioglierà la diffidenza di calciatori, media e tifosi: bisogna solo dar loro il tempo di imparare a conoscerlo. Questo tempo inizia con una giornata trascorsa insieme a Trent Crimm (James Lance), il più scettico giornalista della scettica sala stampa, che culmina con un articolo di giornale tutt’altro che critico sulla filosofia di Ted. Funziona, quindi. Ed è l’essenza dell’intera serie.
Segni dell’abbronzatura
Stagione 1, episodio 5
Durata: 31 minuti
Ted Lasso è anche un marito, Ted Lasso è anche un padre. E questo è l’episodio in cui moglie e figlio atterrano a Londra per vederlo allenare (e farsi maltrattare). Buona parte delle scene ruota attorno a una concitata partita di campionato che include esultanze narcisistiche, una quasi rissa tra compagni, suggerimenti su come simulare eroicamente un fallo, e una sostituzione che procura a Ted più insulti di quanti normalmente già ne riceva. Anche qui privilegiare la gentilezza funziona (c’è grande giubilo per un pareggio), almeno in parte. Gli ultimi minuti mostrano la separazione definitiva e dolorosa tra Ted e sua moglie, disinnamoratasi per via del suo troppo ottimismo.
Make Rebecca Great Again
Stagione 1, episodio 7
Durata: 32 minuti
Per quanto Ted Lasso racconti di emozioni maschili e affettuosi abbracci di gruppo tra compagni di spogliatoio, c’è spazio anche per esplorare le relazioni al femminile. Il pretesto è la grigia vita sentimentale della presidente Rebecca, a cui la stramba Keeley e la migliore amica Sassy (Ellie Taylor) vogliono ridare colore. L’episodio conduce a un post partita di gruppo che apre la trama a nuove e diverse direzioni: l’inizio della relazione tra Roy Kent e Keeley, che da qui in avanti procurerà parecchio divertimento; l’affiorare del lato meno mite del coach Nate; il primo attacco di panico di Ted Lasso, che si scopre peraltro essere un amante piuttosto ambito. Il tutto, sbloccato da una versione karaoke della colonna sonora di Frozen, che strappa lacrime a un bel po’ di omaccioni.
I Diamond Dogs
Stagione 1, episodi 8
Durata: 29 minuti
In ogni workplace comedy c’è almeno uno spazio condiviso dove i personaggi si riuniscono durante le pause di lavoro. In Ted Lasso si tratta dell’ufficio di Ted, che da questo momento diventa la base dei Diamond Dogs, il gruppo di soli uomini – da lui formato insieme ai due assistenti coach e al direttore operativo Leslie (Jeremy Swift) – al quale rivolgersi per sbrogliare qualsiasi genere di dilemma personale. L’assistito di puntata è Roy Kent, che proprio non sa come gestire i sentimenti procuratigli dalla sua nuova storia d’amore. Assistere ai loro dialoghi dà una misura di quanto Ted Lasso sia la serie di spicco di una nuova generazione di commedie dove i personaggi maschili sono vulnerabili, goffi e divertenti, ma mai ridicoli, e con una struttura emotiva assai funzionale.
La speranza che ti uccide
Stagione 1, episodio 10
Durata: 33 minuti
Il primo finale di stagione è una partita di campionato che potrebbe determinare la permanenza in Premier Leaugue della AFC Richmond o la sua retrocessione. Benché Ted Lasso non abbia ancora compreso la logica del concetto («Perché mandare una squadra in una categoria inferiore, per sostituirla con un’altra proveniente da quella stessa categoria?»), i suoi recettori emotivi hanno ben colto la tragicità del momento. Ne segue un doppio monologo motivazionale che prima scalda gli animi e poi li consola. Nel mezzo, un rimpallo di gol fatti e subiti che mette alla prova le coronarie dei tifosi.
Fai la cosa più giusta
Stagione 2, episodio 3
Durata: 36 minuti
Questo non è un episodio per cinici. O forse sì. Perché l’idea che un calciatore possa rifiutarsi di fare da testimonial allo sponsor più importante della propria società e spingerlo a ritirarsi, poiché legato a una compagnia petrolifera che devasta il suo paese d’origine, è francamente utopica. Però è un buon pretesto per conoscere meglio il bel personaggio di Sam Obisanya (Toheeb Jimoh gli dà un sorriso caldo e occhi buonissimi), che da qui in avanti avrà maggiore spazio, oltre che per illudersi che ogni tanto nel mondo le cose possano andare per il verso giusto. E poi, a fornire conflitto, ci pensa lo stesso Ted Lasso, che per la prima volta si trasforma nel suo alter ego cattivo Led Tasso, un allenatore dedito all’insulto libero dei suoi giocatori (pur con intenti nobili).
Canto delle campane
Stagione 2, episodio 4
Durata: 30 minuti
Sì, Ted Lasso è una di quelle commedie televisive che non rinunciano alla tradizione degli episodi natalizi. E sì, Ted Lasso è una di quelle commedie televisive che scelgono di trasmetterli in piena estate, procurando scompensi agli ossessivi. Però, a una serie zuccherosa che si concede uno dei suoi pochi momenti di cinismo proprio a Natale, si perdona anche l’anacronismo. Il cuore dell’episodio vede Roy Kent e Keeley bussare di porta in porta, alla ricerca di un dentista disposto a rinunciare ai festeggiamenti natalizi per curare l’alitosi della nipote (il momento dell’annuso vale da solo la visione). Tutt’attorno, intanto, i vari personaggi si organizzano per non far soffrire gli uni agli altri la lontananza dalle proprie famiglie.
Man City
Stagione 2, episodio 8
Durata: 45 minuti
Se non sapete cosa aspettarvi dalla terza stagione di Ted Lasso, provate a immaginarvi qualcosa di molto simile a questo episodio. La critica americana ha detto che la serie tornerà con episodi più lunghi, dislocati in diverse ambientazioni e intenti a seguire un gran numero di personaggi primari e secondari. In questo caso, si passa da un incidente che cementa l’amicizia tra Ted e Sharon (Sarah Niles), la psicologa della squadra, a una disastrosa partita a Wembley che culmina con un pugno e un lacrimevole abbraccio piuttosto inattesi. Intanto, l’app di incontri che fa da nuovo sponsor alla società mette a segno un appuntamento al buio piuttosto improbabile, cui precede un solenne taglio di capelli che genera l’estasi dello spogliatoio. Ultimo punto, nonché il più importante: il finale apre finalmente lo sguardo al doloroso passato di Ted Lasso.
Zero matrimoni e un funerale
Stagione 2, episodio 10
Durata: 46 minuti
Tra tutti gli episodi di Ted Lasso, questo è senz’altro quello che induce più facilmente alla lacrimazione. Non tanto per l’argomento di puntata in sé (il funerale del padre di Rebecca), quanto per le reazioni e i meccanismi di difesa che il confronto con la morte innesca in ciascun personaggio. Ci sono schiamazzi poco cattolici, dichiarazioni d’amore, rotture sofferte, elucubrazioni sull’idea di destinare il proprio cadavere alla concimazione di alberi da frutto, parolacce di Roy Kent, canti di gruppo (anche in videochiamata), altre parolacce di Roy Kent, e pianti di dolore (mai chiedere a un calciatore di rinunciare alle scarpe sportive per infilare i piedi in calzature eleganti). Ah, e c’è Ted Lasso che conferma l’impressione per cui i suoi occhi, oltre che molto teneri, siano parecchio tristi.
Invertire la piramide del successo
Stagione 2, episodio 12
Durata: 49 minuti
La seconda stagione di Ted Lasso non si conclude con il migliore degli episodi. Vederne il finale, però, è piuttosto necessario: l’obiettivo della trama è avviare alcuni personaggi importanti verso nuove e significative direzioni. Tutto si mette in moto con l’ultima partita utile per far ottenere alla AFC Richmond una promozione: la salute mentale di Ted Lasso diventa argomento pubblico, Keeley dà una svolta definitiva e autonoma alla sua professione, Sam Obisanya rifiuta una proposta molto generosa, causando la rabbia spassosissima di un miliardario africano (a interpretarlo è Sam Richardson). Coach Nate invece completa la sua trasformazione in antagonista di Ted Lasso, che probabilmente genererà nella terza stagione tutto il conflitto narrativo finora mancato alla serie.
Vi avanza del tempo?
Allora potreste inserire qualche altro episodio utile o degno di nota. Ad esempio, Two Aces (1×06) contiene la prima vittoria della AFC Richmond e l’addio momentaneo di Jamie. O ancora, Arcobaleno (2×05) mostra il trionfale e romantico ritorno sul campo di Roy Kent, mentre Dimensione mentale (2×07) lo vede esagerare con la simbiosi di coppia (e stupirsi parecchio per le svolte del Codice Da Vinci). C’è poi lo speciale natalizio Il mistero dei baffi di Natale, che dura pochissimi minuti e trasforma i personaggi in figure di plastilina. Il vero episodio da aggiungere, però, è L’after-hours di Beard (2×09), tutto ambientato in una movimentata notte al seguito di euforie e disgrazie personali del silenzioso assistente di Ted Lasso.
Avete poco tempo?
In questo caso c’è una semplice scorciatoia per ripassare: andare su YouTube e scegliere uno dei diversi video che riassumono le due stagioni della serie.