Su Netflix c’è una nuova sezione dedicata ai videogiochi

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Dal 28 settembre, in Italia e in Spagna, gli abbonati di Netflix possono accedere a una nuova sezione della piattaforma dedicata ai videogiochi. La sezione – per ora disponibile solo sui dispositivi mobili con sistema operativo Android – è compresa gratuitamente nell’abbonamento. Questo significa che si potranno scaricare i giochi sul proprio telefono o tablet, senza sovrapprezzi o interruzioni pubblicitarie. Al momento i giochi disponibili sono cinque, due dei quali legati alla serie Stranger Things. Il che rappresenta un primo passo nella nuova strategia recentemente dichiarata da Netflix: espandersi nel settore videoludico per convincere gli utenti a trascorrere più tempo sulla piattaforma, sfruttando appieno l’attrattiva delle sue serie tv più famose e seguite.

I cinque videogiochi finora disponibili su Netflix sono Stranger Things: 1984, Stranger Things 3: The Game, Card Blast, Teeter Up e Shooting Hoops. Nessuno di questi è tuttavia inedito: tutti si trovavano già su Google Play Store e App Store. La novità è che, per averli, adesso si potrà anche usare direttamente l’applicazione di Netflix. Il processo funziona in maniera identica alla ricerca di film e serie tv: si accede all’applicazione (assicurandosi che sia aggiornata all’ultima versione), si sfoglia la homepage fino a trovare la sezione dedicata ai giochi, e poi si seleziona un titolo per avviarne il download. Una volta scaricato, il gioco compare sia sul dispositivo che all’interno dell’app di Netflix.

Guardando alle caratteristiche dei singoli videogiochi, i due legati a Stranger Things sono sviluppati dall’americana BonusXP. Nel primo, Stranger Things: 1984, ci si muove tra Hawkins e il Sottosopra per completare alcune missioni e collezionare oggetti dalla grafica rétro. Nel secondo, Stranger Things 3: Il gioco, si può invece impersonare uno dei 12 personaggi e giocare da soli o con una squadra di amici.

Anche Card Blast è stato prodotto da un’azienda americana – la Rogue Games – ed è un gioco di poker. Gli ultimi due titoli vengono infine dalla canadese Frost Pop: lo scopo di Shooting Hoops è centrare un canestro con una palla da basket che si direziona sparando freccette; quello diTeeter Up è fare entrare una pallina in un buco muovendo una piattaforma per contrastare la gravità.

Per ora nella sezione videogiochi di Netflix non si può giocare in streaming: la piattaforma, insomma, si limita a mettere a disposizione videogiochi prodotti da terzi. Un principio molto simile a quello di Apple Arcade, che raccoglie centinaia di videogiochi scaricabili pagando un abbonamento. In molti hanno quindi ipotizzato che, proprio per via di tale sovrapposizione di funzioni, la sezione videogiochi di Netflix sia disponibile solo sui dispositivi Android, e non ancora su iPhone e iPad.

Ad ogni modo, Netflix ha soltanto posizionato un primo mattoncino nella sua espansione nel mercato videoludico. L’azienda ha detto che, entro il prossimo anno, i videogiochi diventeranno un elemento cardine dell’offerta di intrattenimento del suo servizio streaming, accanto a film e serie tv.

Netflix aveva già iniziato a sondare questo percorso da diverso tempo. Prima in maniera tradizionale, commissionando a sviluppatori esterni la produzione di videogiochi legati a sue famose serie tv, come La casa di carta e Stranger Things. In seguito, cominciando a sperimentare con la creazione di episodi interattivi, come il noto Black Mirror: Bandersnatch o la guida al rilassamento creata in collaborazione con Headspace, famosa società che vende corsi di meditazione. Di recente, poi, Netflix ha rilasciato il suo primo videogioco online: si tratta di Eden Unearthed, un gioco virtuale gratuito dedicato al visore Oculus Quest. A questi primi tentativi, il pubblico ha finora risposto in maniera molto partecipativa. Cosa che ha convinto Netflix che fosse arrivato il momento giusto per muovere passi ancora più concreti nel mercato dei videogiochi.

Netflix si trova infatti in una delicata fase di passaggio. Dopo aver dominato il mercato dello streaming per quasi un decennio, culminando con un picco di nuovi abbonati nella prima fase della pandemia, nell’ultimo trimestre la crescita del servizio streaming ha subito un brusco rallentamento. La piattaforma conta al momento 209 milioni di abbonati in tutto il mondo, ma negli Stati Uniti e in Canada – i suoi due mercati più redditizi – ha perso 430 mila utenti paganti. Tra le ragioni di questi dati, c’è senza dubbio l’aumento della concorrenza: quella degli altri servizi streaming (Disney Plus su tutti); ma anche quella delle piattaforme di video brevi (come Tik Tok e YouTube) e di videogiochi, che Neflix ha sempre indicato come sue principali rivali.

Al contrario degli altri servizi streaming, Netflix non appartiene a grandi gruppi mediali. Per intenderci, Netflix è un’azienda relativamente giovane e indipendente, che non può contare sul supporto economico di longeve realtà televisive parenti e nemmeno pescare dal loro archivio di contenuti. (Disney Plus può permettersi di recuperare, riproporre o riadattare film e serie tv prodotti, tra gli altri, da Fox, ABC, FX e Hulu; HBO Max può fare lo stesso con l’autorevole archivio del canale via cavo HBO; Amazon ha appena acquisito Metro Goldwyn Mayer).

Per poter continuare crescere, Netflix sta perciò tentando da tempo di espandersi in altri settori, dall’e-commerce alla moda. L’azienda ha però individuato nel mercato dei videogiochi – che negli ultimi anni è in forte crescita – la sua risorsa potenzialmente più redditizia. A luglio Netflix ha iniziato a comporre un ramo aziendale dedicato al gaming e l’ha affidato a Mike Verdu, figura di grande esperienza nel settore. L’idea è di partire dai giochi per smartphone – prodotti internamente o acquisiti da terzi – per poi arrivare a includere anche console e televisori. Questo permetterebbe a Netflix di ampliare notevolmente la sua offerta, rendendola molto flessibile. Da un lato, i videogiochi fornirebbero spunti per la creazione di nuovi film e serie tv. Dall’altro, i contenuti audiovisivi presenti in catalogo potrebbero essere trasformati in videogiochi.

L’obiettivo dichiarato di Netflix è duplice: attirare un target di pubblico diverso e più giovane, cercando nuovi utenti paganti tra i giocatori di videogiochi; e consentire ai vecchi abbonati di continuare a vivere nel mondo narrativo dei loro film e serie tv preferiti, anche una volta finito di vederli. Per farlo, Netflix vuole coinvolgere i suoi utenti in esperienze che li rendano sempre meno passivi e diano loro un senso di controllo sulle storie che fruiscono. In modo da convincerli a trascorrere ancora più tempo sul suo servizio streaming, anziché sulle piattaforme concorrenti.

Piccola postilla: diversi utenti hanno detto di non riuscire a trovare la nuova sezione videogiochi nella loro applicazione di Netflix, nonostante sia aggiornata all’ultima versione. Questo perché, ha spiegato Netflix, ci vorrà un po’ di tempo prima che la sezione sia disponibile su tutti i dispositivi.

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