Adesso c’è anche Peacock
Dopo il lancio negli Stati Uniti ormai più di un anno fa, il servizio streaming Peacock si sta espandendo anche nel mercato televisivo europeo. In Italia la piattaforma, di proprietà del gruppo NBCUniversal, è disponibile dal 15 febbraio su Sky e Now TV, dove gli abbonati potranno accedere senza costi aggiuntivi al suo catalogo di programmi, film e serie tv. L’arrivo di Peacock è soltanto il primo di una serie di nuovi ingressi e cambiamenti che nei prossimi mesi potrebbe spostare gli equilibri nello scenario dello streaming italiano ed europeo. Soprattutto perché, oltre a produrre contenuti originali inediti, Peacock possiede un archivio di vecchie serie tv molto famose e richieste (come The Office, 30 Rock, Parks and Recreation, Dr. House). E se decidesse di riportarle in esclusiva sul proprio catalogo, come accaduto negli Stati Uniti, potrebbe privare Netflix e altri servizi streaming concorrenti di una parte consistente della loro attrattiva.
Cos’è Peacock, in breve
Negli ultimi anni molte società televisive hanno iniziato a distribuire i propri contenuti su piattaforme di loro proprietà, anziché venderne i diritti a servizi streaming esterni come Netflix e Prime Video. È il caso di NBCUniversal, che ha creato Peacock (il nome significa “pavone” in rimando al logo della società, che ricorda appunto la coda variopinta di un pavone) con l’idea di aggregare i contenuti prodotti dalle sue società sussidiarie cinematografiche e televisive, tra cui Universal, Dreamworks, e le reti lineari NBC, Syfy, Bravo e E!.
Negli Stati Uniti, dove esiste dal 15 luglio 2020, Peacock ha scelto una strategia piuttosto differente da quella dei principali servizi streaming. La piattaforma si sostenta in parte con gli abbonamenti e in parte con la pubblicità (5 minuti totali in un’ora di visione). Gli spettatori possono quindi accedervi scegliendo tra tre tipi di iscrizione: una gratuita, che permette di fruire una porzione limitata di contenuti; una Premium, che permette di fruire l’intero catalogo; e una Premium Plus, che a differenza delle precedenti non contiene pubblicità.
Nel suo primo anno di vita, Peacock ha raggiunto 54 milioni di iscritti, con 20 milioni di utenti attivi al mese, grazie anche alla messa in onda in esclusiva delle Olimpiadi di Tokyo 2020. Stando ai dati di gennaio, la piattaforma ha chiuso il 2021 con 24,5 milioni di account attivi e 9 milioni di utenti paganti.
Nel novembre scorso Peacock ha poi avviato la sua espansione in Europa, dove distribuisce i suoi contenuti tramite Sky. Questo perché NBCUniversal e Sky appartengono entrambe a Comcast, uno dei più grandi conglomerati internazionali di telecomunicazioni e media. Al momento, sul territorio europeo Peacock raggiunge circa 20 milioni di utenti Sky distribuiti tra Regno Unito, Irlanda, Germania, Austria, Italia e a breve Svizzera. Ma la piattaforma conta di espandersi prossimamente in una ventina di altri paesi europei, oltre che in America Latina, Australia e Asia.
Quali contenuti offre
Rispetto alla versione statunitense, il catalogo italiano di Peacock è ancora piuttosto limitato. Al suo interno si trova però una selezione ben curata di generi e contenuti – prodotti sia dal gruppo NBCUniversal che da terzi – con una prevalenza di serie tv comiche.
Tra le serie tv inedite e prodotte dalla stessa piattaforma, le cosiddette Peacock Originals, ci sono: Bel-Air, cioè la reinterpretazione sotto forma di drama della sitcom Willy, il principe di Bel-Air; l’apprezzata comedy Girls5eva, dove le componenti di una band musicale si riuniscono vent’anni dopo l’uscita del loro unico successo; la sitcom Rutherford Falls, ambientata in una cittadina americana che viene messa in subbuglio da una statua controversa; e il revival di Bayside School, la famosa serie per adolescenti in onda negli anni Novanta.
A queste si aggiungono film come Apollo 13, Il Gladiatore, Blues Brothers, Un semplice desiderio e i lungometraggi animati di Illumination, come Cattivissimo Me, Lorax e Il Grinch. La sezione dei contenuti unscripted è invece ancora abbastanza scarna, con un paio di documentari true crime e reality come Al passo con i Kardashian e Real Housewives di Beverly Hills.
La parte più consistente e preziosa del catalogo di Peacock sta tuttavia nelle serie tv più vecchie. Il servizio streaming può infatti contare sul vasto archivio dei canali televisivi del gruppo NBCUniversal, che negli anni passati hanno trasmesso alcuni dei titoli più famosi nella storia della serialità americana. Tra le sitcom ci sono ad esempio The Office, 30 Rock, Parks and Recreation, Superstore e il revival di Will & Grace; tra i drama ci sono Bates Motel, Mr. Robot, Grimm e The Bold Type; tra le serie procedurali compaiono Colombo, Dr. House e le primissime stagioni di Law & Order – Unità vittime speciali. Tuttavia, alcuni di questi titoli sono presenti in catalogo solo con una parte di stagioni.
L’arrivo di Peacock è infine anche un’ottima opportunità per recuperare serie tv che non sono mai state trasmesse in Italia o che, se ci sono arrivate, sono state un po’ penalizzate dalla gestione palinsestuale. Per dirne qualcuna, The Mindy Project, Difficult People e Five Bedrooms.
Quali contenuti si aggiungeranno
Il catalogo attuale di Peacock dovrebbe continuare ad ampliarsi nel corso dei prossimi mesi, con contenuti vecchi e nuovi. In particolare, il servizio streaming ha una lista piuttosto consistente di nuove produzioni originali in fase di sviluppo. Tra queste: il thriller soprannaturale The Girl in the Woods; la serie sequel di Battlestar Galactica, prodotta da Sam Esmail; e il drama Joe vs Carole, che ricostruisce la disputa tra Joe Exotic e Carole Baskin, già raccontata nella docuserie di Netflix Tiger King.
Per il momento mancano invece i progetti internazionali, prodotti al di fuori dei confini americani. Al contrario degli altri servizi streaming, Peacock non ha ancora manifestato l’intenzione di investire in contenuti adatti ai singoli mercati locali. L’unica eccezione sono le produzioni in lingua spagnola di Telemundo, la rete di NBCUniversal dedicata agli spettatori di origine ispanica che vivono negli Stati Uniti. Queste produzioni, è stato annunciato a gennaio, costituiranno una nuova sezione bilingue di Peacock chiamata TPlus, disponibile per gli abbonati Premium. Non è chiaro però se arriveranno anche sul Peacok italiano.
Come si colloca nel mercato dello streaming
Nella strategia di Comcast, spiega Il Sole 24 Ore, Peacock è nata con un ruolo ben preciso: contrastare una progressiva perdita di abbonati dei canali a pagamento del gruppo, che si protraeva da 10 trimestri consecutivi. Peacock, insomma, rappresenta un’opportunità per fidelizzare gli spettatori ed evitarne lo spostamento su altri servizi streaming.
Finora la piattaforma ha cercato di focalizzare la sua attrattiva su un’offerta di contenuti più ristretta, ma di buona qualità e dal prezzo accessibile. Sul mercato americano, Peacock è tra le piattaforme che offrono le tariffe di abbonamento più basse (il piani Premium costano 4,99 dollari e 9,99 dollari). In Europa invece il suo catalogo è compreso nel prezzo dell’abbonamento a Sky. E benché per ora la società investa in produzioni originali un budget molto ridotto rispetto alla concorrenza (per il 2022 ha previsto di spendere circa 3 miliardi di dollari, contro i 17 miliardi di Netflix e i 33 miliardi Disney Plus), gran parte dei Peacock Originals hanno ottenuto riscontri soddisfacenti.
L’obiettivo dichiarato di Peacock è quello di raggiungere entro il 2024 un numero compreso tra i 30 e i 35 milioni di account attivi. Più che Netflix e Disney Plus, che contano rispettivamente 222 milioni e 129,8 milioni di utenti, la diretta concorrente di Peacock sembra essere al momento Paramount Plus, la piattaforma streaming del gruppo Paramount Global (fino a qualche giorno fa conosciuto come ViacomCBS). La quale, peraltro, dovrebbe arrivare in Italia nei prossimi mesi (a settembre, si dice), anch’essa su Sky.
Cambierà qualcosa?
Se Peacock non punta a dominare il mercato globale dello streaming, la sua progressiva espansione internazionale potrebbe comunque spostarne gli equilibri. Molto dipende da come NBCUniversal deciderà di gestire i diritti dei propri contenuti. Negli Stati Uniti la società ha già iniziato a far rientrare alcune sue produzioni dai servizi streaming rivali, per riportarle in esclusiva su Peacock. Il caso più famoso è quello di The Office: alla fine del 2020 la sitcom è stata ritirata dal catalogo di Netflix, per essere trasmessa in esclusiva su Peacock, con l’aggiunta di contenuti inediti. A breve, NBCUniversal potrebbe decidere di fare lo stesso anche in Europa. Se ciò accadesse, le piattaforme concorrenti dovrebbero fare i conti con la perdita di alcune delle serie tv più richieste e viste dai loro utenti.
La stessa questione riguarda anche i contenuti Peacock Originals che fuori degli Stati Uniti si trovano su altre piattaforme. Come la serie thriller Uno di noi sta mentendo, che in Italia è appena uscita su Netflix.
L’ingresso di Peacock nel mercato europeo potrebbe però essere una buona opportunità per Sky. La pay tv sta infatti cercando di ampliare l’offerta di serie tv, per contrastare un progressivo calo di abbonati, che in Italia è dovuto soprattutto alla perdita dei diritti dei principali eventi calcistici.
Con molta probabilità, insomma, Peacock tenterà di ritagliarsi uno spazio ben definito nel vasto mercato dello streaming. Bisogna tuttavia tenere in considerazione che lo scenario delle piattaforme di contenuti video on demand è in continua evoluzione. Di conseguenza, nuovi accordi, fusioni, acquisizioni potrebbero nel giro di pochi mesi modificare ulteriormente le cose.
Come funziona?
In Italia Peacock è incluso senza costi aggiuntivi nell’abbonamento dei clienti Sky che possiedono il pacchetto Sky TV e dei clienti Now TV con Pass Entertainment. Basta accedere al catalogo on demand su My Sky e Sky Q, oppure Sky Go per i dispositivi mobili. Qui si trova un’apposita sezione che raccoglie tutti i contenuti di Peacock, divisi per genere. Inoltre, su Sky Q è possibile cercare film, serie tv e programmi anche attraverso il controllo vocale del telecomando, pronunciando “Peacock”.
Al contrario degli altri servizi streaming, Peacock non è accessibile da browser e nemmeno tramite un’apposita applicazione. Chi non possiede Sky o Now TV non può quindi sottoscrivere un abbonamento a parte solo per vedere Peacock. Infine, chi decidesse di disdire il proprio abbonamento a Sky o a Now TV non potrà più accedere neppure ai contenuti di Peacock.