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Guida completa al rewatch di ‘The Good Wife’

Avete presente The Good Wife, la serie tutta “Obiezione!”, ammutinamenti di avvocati e neanche troppo velate ironie sulla vera politica? Bene, tra qualche giorno (il 15 aprile, su TIMvision) sta per tornare il suo spin-off, The Good Fight, che è la sua versione evoluta e più dark, nonché la più pregiata trasformazione del surrealismo dell’era Trump in racconto tv. Se non l’avete ancora vista – perché è sì tra le più superbe degli ultimi due anni, ma anche inspiegabilmente tra le più snobbate – e se non avete mai ha avuto il coraggio di recuperare quel concentrato di intelligenza creativa da cui ha avuto origine, forse è giunto il momento di farlo.

E se la scusa era invece la mancanza di tempo, non c’è problema: basta scegliere una telemaratona e filare subito su TIMvision, Netflix o Amazon Prime Video.  

The Good Wife – Quanto tempo hai per vederla?

– Meno di un’ora: 1 episodio
Un manciata di ore: 3 episodi
– Mezza giornata: 8 episodi
– Una giornata intera (o un weekend): 13 episodi
Illimitato, anche per i contenuti extra

Se poi la memoria latita in fondo c’è un’infografica riassuntiva. E dovesse avanzare tempo, potete dare un’occhiata alle guide ai rewatch di Suburra, Gomorra e Il Trono di Spade.

The Good Wife, in breve

The Good Wife è un legal-political drama dalla premessa lineare: Alicia Florrick (Julianna Margulies), moglie impeccabile di un procuratore di stato (Chris Noth) travolto da uno scandalo di sesso e corruzione, è costretta a riavviare la sua carriera di avvocato nel prestigioso studio di Chicago dell’amico Will Gardner (Josh Charles).

Quel che non è lineare, invece, è l’intreccio di arringhe in tribunale e macchinazioni politiche che gli ideatori Robert e Michelle King vi hanno sapientemente attorcigliato attorno per sette lunghe stagioni (dal 2009 al 2016 su CBS). Eppure, nonostante l’età e i capitoli da oltre venti episodi, The Good Wife è un raro cult della tv broadcasting rimasto attuale per ritmo e contenuti. Guardarla tutta in poco tempo – inutile nasconderlo – è un’impresa. Ormai siamo infatti poco abituati a stagioni tanto estese e per ragioni di longevità costellate di sotterfugi che non si risolvono nel breve termine. Ma è frustrazione che viene ripagata con una scrittura brillante, che rielabora con intelligenza e lungimiranza fatti reali (come la relazione tra media e politica), e si cosparge di una marea di riferimenti e volti – anche minori, ai quali il Washington Post ha dedicato una classifica  – in continua evoluzione anche nello spin-off.

Un consiglio? Se avete un buon orecchio per l’inglese guardatela in lingua originale (magari con i sottotitoli, vista la scrittura fitta). Alla brillantezza di molte battute (specie della Diane Lockhart di Christine Baranski e dell’Eli Gold di Alan Cumming), la versione italiana non rende giustizia.

Diane Lockhart gif

Gli episodi essenziali per prepararsi a The Good Fight

Un solo episodio mi basta

Stagione 7, episodio 22
Durata della telemaratona: 43 minuti totali

Sarà scontato, ma per prepararsi a The Good Fight con il minimo sforzo, l’episodio consigliato è il finale di serie. Il quale – per coerenza d’indole – ha il titolo più concreto possibile: Fine. Qui si completa la trasformazione di Alicia, sempre oscillante tra l’eroismo e l’antagonismo. Qui il cerchio si chiude ricalcando la struttura dell’incipit, con molti flash e uno schiaffo volante diventato celebre. Infine, qui Diane ricarica la determinazione che poi esploderà nello spin-off, alcuni dei cui personaggi s’incontrano già in questa puntata. Il che è un’altra valida ragione per guardarla, sebbene non sia la migliore espressione della serie. Di certo ne è però tutt’oggi la più dibattuta, e se decidete di guardare tutte le stagioni capirete il perché qualcuno (tipo gli utenti di IMDb) ne sia rimasto tanto deluso da bocciarla come peggiore in assoluto.

Nel caso in cui non proseguiste, comunque, CBS le ha dedicato due speciali su YouTube: uno in cui i King spiegano il finale, l’altro sui parallelismi tra le prime e le ultime scene della serie.

The Good Wife finale schiaffo gif

Voglio saperne di più, guardo 3 episodi

Stagione 1, episodio 1
Stagione 5, episodio 15
Stagione 7, episodio 22
Durata della telemaratona: 2 ore e 7 minuti totali

Se invece volete avere l’onore di scovare le sovrapposizioni tra il finale e l’episodio pilota, Una nuova vita mostra peraltro la quintessenza dell’essere una “good wife”. Tenere la mano a tuo marito indagato e fedifrago in mondovisione, cioè, nell’attesa di schiaffeggiarlo dietro le quinte.

Tra il primo e il terzo conviene però passare dall’atto intermedio. Colpo di scena (5×15) è l’esatto punto di svolta della serie, con una perdita scioccante che scuote tuttavia una trama in via di assopimento. Uno dei momenti migliori, che costringe ciascun personaggio a fare i conti con i rimpianti e le ipocrisie delle proprie vite, rilanciandole verso nuove direzioni. Prima di premere play, comunque, assicuratevi di avere un plico di fazzoletti a portata di mano.

The Good Wife Alici Florrick schiaffo gif

Mi sto appassionando, guardo 8 episodi

Stagione 1, episodi 1, 23
Stagione 2, episodio 1, 23
Stagione 5, episodio 5, 15
Stagione 7, episodio 13, 22
Durata della telemaratona: 5 ore e 43 minuti totali

Tra tutti gli ingegnosi intrighi, soltanto uno ha tormentato gran parte dei seguaci dalla prima all’ultima stagione. Colpa di Eli Gold, di un messaggio e di Alicia che si autoflagella gettando razionalità sul romanticismo. Scegliere (1×23) e Difensore di sostegno (2×01) vi faranno capire cosa significhi custodire – per giusto un centinaio di episodi – un segreto di cui i personaggi sono all’oscuro. Nel mezzo, altri picchi intensi s’incontrano in Arringa finale (2×23), con un coincidere di tempi solitamente non coincidenti (altrimenti addio sette stagioni!) e Condanna e perdono (7×13), dove Alicia finalmente crolla e si conosce meglio il personaggio di Lucca Quinn (Cush Jumbo), che troverà giustizia nello spin-off.

Il punto più alto della serie resta tuttavia Rivelazione (5×05): quarantatre minuti di guerra furiosa e adrenalinica che si protrarrà per buona parte della quinta stagione, mettendo alla prova le relazioni fin qui costruite da e tra i personaggi.

The Good Wife Alicia and WIll fight gif

Ormai ci sono dentro, guardo 13 episodi

Stagione 1, episodi 1, 21, 23
Stagione 2, episodi 1, 9, 23
Stagione 3, episodi 9
Stagione 4, episodio 18
Stagione 5, episodio 5, 15
Stagione 6, episodi 14
Stagione 7, episodio 13, 22
Durata della telemaratona: 9 ore e 18 minuti totali

Se finora vi siete chiesti con quale pretesto narrativo Alicia Florrick sia stata assunta ai danni di Cary Agos (Matt Czuchry) causandone i risentimenti volubili, In bilico (1×21) vi darà la risposta.

Per altri sfiziosi esperimenti a cui la serie ha abituato (e perfezionato in The Good Fight), si consiglia invece di aggiungere Corsa contro il tempo (2×09) – dove il tentativo di salvare un condannato a morte è anche il primo di un’infinita sequela di casi tratti dalla realtà – Ricordi (4×18) – espressione superba del procedural, tra giallo, intreccio fittissimo e flashback – e L’occhio della mente (6×14) – guidato dai pensieri di Alicia. Da non perdere è poi Capro espiatorio (3×09), esempio di una scrittura abile nel ribaltare le vostre convinzioni etiche e sintesi della figura solida, lucida, integra, autorevole di Diane.  

Diane Lockhart-Will Gardner gif

Sono un ossessivo seriale, guardo tutti gli episodi

7 stagioni, 156 episodi
Durata della telemaratona: 111 ore e 22 minuti totali (o 4 giorni, 15 ore e 22 minuti)

Se vi siete intestarditi nel voler guardarla tutta (anche perché è trama in cui episodio chiama altro episodio), accomodatevi pure. Ma per ogni evenienza vi basti sapere che la terza e la sesta stagione sono le meno entusiasmanti, la seconda e la quinta contengono importanti evoluzioni, e altri episodi meritevoli di attenzione sono:

Trapianto (2×21), su quella volta che una delle antagoniste più spassose tentò di vincere una causa via pancione e uscì un segretuccio su Kalinda.

Squadra rossa, squadra blu (4×14), su quella volta che un finto processo scatenò più competitività di uno vero.

Oggetti lucenti (6×05), su quel viaggio nella mente circense di Elsbeth Tascioni (Carrie Preston).

 – Attacco frontale (6×18), su quella volta che l’integrità politica di Diane fu messa duramente alla prova.

Azione collettiva (7×05), Lunedì (7×14), Fantasie proibite (7×10), Il precipizio (7×11), sulla brillantezza di Lucca e di Marissa Gold (Sarah Steele), su un altro po’ di mescolanza tra finzione e realtà politica, e su quel momento che si attende dalla prima stagione.

Ultima chiamata e Un mondo materiale (5×16 e 5×17) invece li guarderete per certo, si sa. Basta che dal precedente episodio vi siano avanzati fazzoletti a sufficienza.

The Good Wife Gif-Diane Lockhart gun shooting

Posso saltare gli episodi peggiori?

Sì, eccome! The Good Wife è una serie eccellente, ma che sperimentando è caduta spesso su qualche punto di svolta miseramente fallito (è il caso di Twitter, 1×16, e Manuale per genitori, 3×10), su qualche caso reale mal sviluppato (dal matrimonio gay di La legge non è uguale per tutti, 4×09, alle magagne online di Girotondo, 3×13, e Il profondo web, 5×20), su qualche linea narrativa inutile (come la comparsa del “pericoloso” marito di Kalinda dall’episodio Curatore fallimentare, 4×01) o mal gestita (come la lite tra Alicia e Kalinda, per diverse stagioni mai in scena insieme fino all’addio dell’investigatrice in Socio cercasi, 6×22, girato separatamente delle forse litiganti Julianna Marguiles e Archie Punjabi). Gli ultimi episodi dimenticabili, infine, sono L’uno per cento (5×21) e Documentazione (7×09).

Non mi basta, c’è altro da vedere?

Se non siete esausti, sì. Potreste ad esempio dare un’occhiata alla lista degli episodi migliori e peggiori di The Good Wife stilata da Vulture, che ha anche pubblicato una guida alle tredici puntate da vedere prima di addentrarsi in The Good Fight. Ci sono poi le sette ragioni per cui Vox consiglia di guardarla, un articolo del Guardian e uno del Washington Post che spiegano come la serie abbia cambiato la tv e l’immagine delle donne politiche in tv. Il Foglio ne ha invece raccontato l’attenzione inedita per le controversie sulle politiche digitali (dai Bitcoin al diritto d’autore, da Anonymous alle intercettazioni NSA).

Oltre all’estesa quantità di analisi politiche, legali, femministe, narrative sulla serie, c’è ovviamente anche l’insieme di interviste e speciali d’ordinanza, perlopiù su YouTube. Tra questi anche il quinto episodio della seconda stagione di The Writers’ Room, il talk show – un tempo in onda anche su Sky – dove l’attore e sceneggiatore Jim Rash esamina insieme a cast e autori il processo di creazione di famosi titoli tv. Spassoso è infine il videodiario sul dietro le quinte dello show fatto da Alan Cumming per CBS, che però lo ha da poco rimosso. Dovesse mai cambiare idea, comunque, lo si può trovare sul sito ufficiale dell’attore scozzese.

The Good Wife Eli Gold gif

The Good Wife – Tutte le telemaratone in un’infografica

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