Cosa vedere dopo Adolescence
Adolescence è la serie del momento. Come era accaduto un anno fa con Baby Reindeer, è trascorso quasi un mese da quando è uscita su Netflix, eppure si continua a parlarne. Un piuttosto fatto raro nell’era dello streaming, dove tendiamo a consumare i contenuti molto velocemente.
Il merito è in buona parte della storia e dei temi che affronta. I 4 episodi osservano come la vita di una normale famiglia inglese viene sconvolta, quando il figlio di 13 anni viene accusato dell’omicidio di una compagna di scuola. Si parla principalmente di rabbia maschile, ma anche di genitorialità, adolescenza, cyberbullismo, e di quanto certe porzioni del web possano fare da terreno fertile per alcune forme di estremismo. Ma lo stile con cui la serie ha scelto di portarli in scena ha fatto la differenza. Un racconto asciutto, onesto, che fornisce poche risposte e punta a generare dibattito. E soprattutto, una formula che non offre vie di fuga né momenti di sollievo, grazie all’uso di soli piani sequenza.
Se state cercando altre serie simili ad Adolescence, ecco un po’ di titoli che, per un motivo o per l’altro, potrebbero ricordarla (per vederli, peraltro, non bisogna nemmeno quasi spostarsi da Netflix). E se ci avete preso gusto coi piani sequenza, c’è anche un consiglio bonus che viene dagli stessi produttori e come protagonista ha sempre Stephen Graham. Poi, nel caso non vi convincessero, in fondo vi aspetta una lista di suggerimenti rapidi a cui dare un’occhiata.
Le serie tv da vedere dopo Adolescence

Defending Jacob (2020)
Apple TV+
8 episodi da 45-65 minuti
Se cercate serie tv simili ad Adolescence, quasi certamente vi imbatterete in Defending Jacob. La premessa di partenza, in effetti, è quasi la stessa: la vita di due genitori (Chris Evans e Michelle Dockery) viene sconvolta quando il figlio di 14 anni viene accusato di aver accoltellato un compagno, uccidendolo. Tratta dall’omonimo romanzo del 2012 di William Landay, la storia assume però una direzione differente, con una struttura più classica e vicina al legal thriller. Ci si focalizza infatti sul difficile ruolo del padre, diviso tra la sua carriera nella giustizia e l’amore per il figlio.
Come in Adolescence, qui si ritrova il tentativo di esplorare quanto gli adulti siano spesso all’oscuro delle vite dei propri ragazzi. Quando era uscita era stata piuttosto apprezzata per l’intensità emotiva e l’ambiguità dei personaggi. Un po’ meno invece per la tendenza ad allungare la trama, allentando la tensione in alcuni tratti.

Toxic Town (2025)
Netflix
4 episodi da 47-65 minuti
Meglio dirlo subito: con Adolescence, questa miniserie non ha una somiglianza evidente. Il suo obiettivo è raccontare uno dei più gravi scandali ambientali nella storia del Regno Unito. Quello avvenuto nella cittadina di Corby, dove la cattiva gestione dello smaltimento dei rifiuti tossici di un’ex acciaieria causò la contaminazione degli abitanti. La trama segue l’accesa battaglia legale che un gruppo di madri intraprese nei primi anni Duemila, dopo aver partorito bambini con malformazioni, portando l’amministrazione locale ad assumersi la responsabilità dell’accaduto. A interpretarle, Jodie Whittaker (Doctor Who), Aimee Lou Wood (The White Lotus), Claudia Jessie (Maggie Mahon).
Il legame con Adolescence è il creatore Jack Thorne, che anche in questo caso ha scelto una formula in quattro episodi parecchio commovente. Piccolo aneddoto: è uscita su Netflix giusto due settimane prima di Adolescence.

American Vandal (2017-2018)
Netflix
2 stagioni, 16 episodi da 26-42 minuti
Anche se il vero obiettivo di Adolescence non è rivolgersi agli adulti, una buona parte del dibattito che ha generato si è focalizzata sugli adolescenti di oggi. American Vandal li ha raccontati in modo simile, ma con uno stile del tutto opposto. Si tratta infatti di un finto documentario (come The Office, per intenderci), che prende in giro alcune popolari serie true crime, tra cui Making a Murderer. I protagonisti sono due ragazzini che decidono di indagare su crimini bizzarri commessi in due licei, per trarne un true crime. Nella prima stagione cercano di capire chi abbia vandalizzato le auto dei professori con disegni fallici, mentre nella seconda chi abbia messo del lassativo nella limonata della mensa.
Benché sia una parodia dell’intrattenimento moderno, lo sguardo sulle dinamiche scolastiche, la rabbia dei ragazzi e il loro rapporto con le figure adulte è molto autentico. Il realismo e l’originalità sono simili a quelli di Adolescence, insomma, ma è una serie decisamente più leggera.

Criminal: Regno Unito (2019-2020)
Netflix
2 stagioni, 7 episodi da 41-48 minuti
Se di Adolescence avete amato particolarmente il terzo episodio – quello del colloquio con la psicologa – la vostra prossima tappa suggerita è Criminal. Un poliziesco antologico atipico, interamente ambientato nella stanza per gli interrogatori di un commissariato inglese. Ogni episodio vede un diverso sospettato sedersi davanti ad alcuni detective, i quali danno avvio a un intenso scambio con l’obiettivo di ottenere risposte utili a capire se siano davvero colpevoli. L’attrattiva principale sono proprio i presunti criminali, interpretati da attori di rilievo: David Tennant è un dottore accusato di omicidio; Kit Harington un agente immobiliare sospettato di stupro; Sharon Horgan il capo di un gruppo di attivisti che prendono di mira pedofili online.
La somiglianza con Adolescence sta soprattutto nel serrato e claustrofobico gioco psicologico tra il presunto colpevole e le autorità. Dovesse piacervi, Netflix ne ha prodotto altre versioni in paesi diversi, ognuna con interpreti e storie differenti. Ma quella britannica è l’unica ad avere due stagioni.

Top Boy (2011-2023)
Netflix
5 stagioni, 32 episodi da 48 minuti
La prima cosa di Top Boy che salta all’occhio è la presenza di Ahsley Walters, l’attore che in Adolescence interpreta il detective incaricato del caso di Jamie Miller. Qui invece è uno spacciatore londinese che cerca di tenersi in equilibrio tra la famiglia e le rischiose rivalità tra le gang della città. Scritta da Ronan Bennett (stesso creatore di The Day of the Jackal e MobLand, il nuovo thriller di Guy Ritchie in arrivo a maggio), la serie esplora anche le vite di altri piccoli criminali dal passato difficile. Dopo essersi interrotta nel 2014, era stata salvata da Netflix qualche anno dopo grazie all’interesse del rapper Drake, che figura come produttore esecutivo.
Lo stile visivo cupo e la narrazione cruda e asciutta la rendono una delle serie più simili a The Wire, ma potrebbero ricordare anche Adolescence. Ed è peraltro un buon punto di osservazione per quel che riguarda il tema della rabbia maschile e come rischia di evolversi in età adulta, quando viene a mancare un’adeguata rete sociale (il cosiddetto “villaggio” citato dai creatori di Adolescence) che si prenda cura dei ragazzi.

Unbelievable (2019)
Netflix
8 episodi da 43-58 minuti
Anche in Unbelievable si parla di rabbia adolescenziale, ma dal punto di vista femminile. Kaitlyn Denver interpreta infatti una giovane vittima di stupro che diventa sospettata, quando il suo atteggiamento ostile nei confronti della polizia e dell’opinione pubblica genera scetticismo sulla veridicità della sua denuncia. Tuttavia, qualche anno più tardi, una detective (Toni Colette) decide di fare squadra con una collega (Merritt Wever) per indagare su casi di violenze molto simili subite da altre donne.
Il tratto distintivo della miniserie è la volontà di focalizzarsi solo sugli stati d’animo delle vittime, senza mai lasciare spazio alla figura del loro aggressore. Una scelta opposta a quella di Adolescence, con la quale però condivide la derivazione da fatti reali. La storia si basa su un articolo pubblicato nel 2015 dai giornalisti T. Christian Miller e Ken Armstrong, premiato con un Pulitzer.

When They See Us (2019)
Netflix
4 episodi da 64-88 minuti
Nel 1989 cinque ragazzini neri furono accusati di aver violentemente aggredito e stuprato una donna bianca che faceva jogging a Central Park. Oltre dieci anni dopo, si scoprì con certezza che non erano stati loro: il vero colpevole era un uomo, e non era nero. Il caso fu parecchio dibattuto ed è stato ricostruito in questa miniserie da Ava DuVernay, regista nota per le sue opere sui diritti dei cittadini afroamericani.
Gli episodi si focalizzano sul trattamento subito dai protagonisti della vicenda – noti come i “Central Park Five” – e sulle storie delle rispettive famiglie, con l’obiettivo di muovere nel pubblico l’empatia che all’epoca non riuscirono a generare nell’opinione pubblica, per via della loro etnia. È un tema presente ancora oggi; ed è uno dei motivi per cui i creatori di Adolescence hanno scelto come protagonista un ragazzino bianco. Anche qui l’intensità emotiva è molto elevata. Netflix ha prodotto inoltre uno speciale, When They See Us Now, dove la conduttrice Oprah Winfrey intervista attori, produttori e gli ex condannati.

Il bonus: Boiling Point (2021)
IWonderfull su Prime Video Channels (guardalo con la prova gratuita )*
92 minuti
Se siete qui perché avete apprezzato la prodezza dei piani sequenza di Adolescence, Boiling Point è una delle cose più simili che possiate guardare. Non si tratta però di una serie, bensì di un film. La trama segue con una sola, lunghissima inquadratura, la serata di una Vigilia di Natale nella cucina di un ristorante londinese, dove la pressione e gli intoppi mettono a dura prova i nervi di uno chef rinomato e i rapporti all’interno della sua brigata.
La squadra produttiva è la stessa, come anche il protagonista: Stephen Graham, l’attore che in Adolescence interpreta il padre di Jamie Miller. Si parla di rabbia – maschile, soprattutto – e in alcuni tratti ricorda anche un po’ The Bear. Ne è stata tratta anche una piccola serie tv che porta lo stesso titolo, ma al momento non è disponibile sui servizi streaming italiani.
Altre serie simili ad Adolescence
- Una famiglia quasi normale (Netflix) – 6 episodi da 36-50 minuti
- The Night Of (Sky e Now) – 8 episodi da 56-96 minuti
- The Wire (Sky e Now) – 5 stagioni, 60 episodi da 55-93 minuti
- The End of the F***ing World (Netflix) – 2 stagioni, 16 episodi da 19-24 minuti
- Criminal Record (Apple TV+) – 8 episodi da 43-53 minuti
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