Come prepararsi all’ultima stagione di “Gomorra”
Nella primavera del 2014 Gomorra, la serie tv ispirata all’omonimo romanzo di Roberto Saviano, andò in onda per la prima volta, presentandosi a un pubblico dalle alte aspettative. Ma oltre a confermarle, quelle aspettative, Gomorra fece molto di più: collocò parecchio in alto l’asticella degli standard televisivi italiani, sfidò gli spettatori ad appassionarsi a personaggi spregevoli, e riuscì a mantenere la credibilità del suo crudo realismo, pur concedendosi ogni tanto qualche eroismo da film d’azione americano (e pure una resurrezione). Con questa formula, negli ultimi sette anni Gomorra ha fatto un paio di apprezzati giri al cinema, raggiunto 170 paesi del mondo e convinto gli statunitensi a rinunciare al vizio del remake, anche a costo di doverla attendere a lungo, tra i blocchi causati dal processo a Harvey Weinsten (la società del produttore ne possedeva i diritti di distribuzione) e quelli imposti dalla pandemia.
Il 19 novembre, su Sky Atlantic HD, Gomorra si avvierà alla sua quinta e ultima stagione. E, a giudicare dal trailer, i nuovi 10 episodi hanno intenzione di riprendere in mano i tanti fili narrativi della serie, per portarli a conclusione. Ce n’è uno però che avrà più spazio di tutti gli altri, ed è anche quello più vecchio: il rapporto conflittuale e interdipendente tra i protagonisti principali, Ciro di Marzio e Genny Savastano. Perciò – a meno che non siate freschi di rewatch – converebbe ripassarlo per bene, abbiate diverse sere libere o soltanto una.
Un po’ di cose da sapere prima di iniziare
Cos’è Gomorra, per profani: È il racconto della Napoli periferica e criminale, quella dei boss spietati e degli affiliati senza scrupoli, delle guerre tra clan e interne ai clan. Qui si crea il rapporto viscerale, ma rabbioso, tra il futuro boss Genny (Salvatore Esposito) e il selvatico Ciro (Marco D’Amore). Qui s’incontrano Don Pietro (Fortunato Cerlino) e Donna Imma (Maria Pia Calzone), l’ambiguo Salvatore Conte (Marco Palvetti), la “iena” Scianel (Cristina Donadio), la risoluta Patrizia (Cristiana Dell’Anna), lo scalpitante Sangueblù (Arturo Muselli). L’opinione più condivisa, è che si tratti di una tragedia shakespeariana.
Durata della maratona: 10 episodi in totale, cioè due al giorno fino all’uscita della quinta stagione.
Tempo richiesto: Poco più di 9 ore. Se pensate sia troppo o troppo poco, in fondo ci sono un paio di scorciatoie per abbreviare i tempi e qualche consiglio per un ripasso più completo.
Dove vederla: Su Sky On Demand, Sky Go e Now TV
Poi, volendo, potreste anche (ri)vedere l’intera serie senza arrivare in ritardo di un minuto. Vi basta seguire questa guida alla maratona completa.
Gomorra, gli episodi da rivedere
#1 Ti fidi di me?
Stagione 1, episodio 2
Durata: 1 ora
Questo è il vero punto di partenza di Gomorra, l’episodio che serve a capire la natura (e l’ammirabile multidimensionalità) dei suoi protagonisti e l’origine delle rispettive evoluzioni. Specie quelle di Ciro Di Marzio e Genny Savastano, che da questo momento intrecciano un legame ambivalente ma interdipendente, che fa da propulsore all’intera serie. Tant’è che l’ultima stagione chiuderà il cerchio tornando proprio qui, al ballatoio verdastro e fatisciente dove Ciro, un cane sciolto selvatico, rabbioso e guidato soltanto dal suo istinto di sovravvivenza, diventa mentore fraterno di Genny, un bambinone insicuro in cerca di emancipazione e rivalsa nei confronti di un padre oppressivo. Il loro è un rapporto viscerale, sempre vicino al fratturarsi in maniera violenta e definitiva, finché cause esterne non li riportano puntuali al cospetto reciproco, a trarre forza l’uno dall’altro, mentre la serie trae forza da loro.
#2 Gli Immortali
Stagione 1, episodio 12
Durata: 49 minuti
Questo invece è l’episodio più pregevole di Gomorra, e probabilmente anche il finale di stagione più ansiogeno nella storia della serialità italiana. Qui ci sono tutti i personaggi con i propri fantasmi e il proprio istinto di sopravvivenza. Il risultato è un’ora di tv in cui – e questà è la sua virtù – più si riducono i dialoghi, più la tensione cresce. La si legge tutta sul volto di Genny, le cui paranoie raggiungono il culmine e si scatenano cieche sui vecchi alleati. E la si vede riflessa negli occhi di Ciro, che scopre per la prima volta di non essere forse tanto immortale, dandosi alla fuga. Vulnerabilità molto passeggera, però. Perché trascorso qualche minuto ha già pronto un nuovo piano d’azione per capovolgere la situazione. Gli eventi sono così concitati che l’ansia resta densa anche all’ennesima visione, fino allo scontro finale e a quell’ultimo, piccolo dettaglio ormai diventato iconico.
#3 Occhi negli occhi
Stagione 2, episodio 5
Durata: 49 minuti
Il regolamento di conti che chiude la prima stagione separa per un po’ le strade di Ciro e Genny. Per vederle incrociarsi di nuovo bisogna aspettare la metà della stagione successiva e spostarsi a Trieste, in una stanza d’albergo buia e silenziosa. Nel mezzo ci sono un periodo di coma, un viaggio di formazione tra i narcos dell’Honduras, un uxoricidio, un agguato con infarto a Colonia, e una processione con morto a sorpresa, che innescano nei protagonisti un cambiamento quasi radicale. Quello che resta invariato, invece, è il meccanismo per cui, a un passo dall’eliminarsi a vicenda, Ciro e Genny trovano sempre il modo per rinsaldare la loro alleanza, causando conseguenze che spostano bruscamente gli equilibri della trama. Inoltre, questo è l’episodio dove Azzurra (Ivana Lotito), compagna di Genny, diventa una figura stabile e determinante all’interno della serie.
#4 La fine del giorno
Stagione 2, episodio 12
Durata: 49 minuti
Il valzer delle vendette più pesanti si svolge tutto in questo episodio, che ha pagato un po’ il prezzo dell’assuefazione italiana a sceneggiature fin troppo edulcorate. Nelle faide camorristiche non volano arcobaleni, infatti. E realtà insegna che difficilmente il bene morale può far redimere un sicario. Qui Ciro si vede strappare l’ultima ragione di vita e reagisce con l’ultimo (e più importante) colpo di rabbia. Si tratta del punto più basso della sua caduta, da cui la serie restituisce un personaggio svuotato del rancore iniziale, che d’ora in poi si muoverà per inerzia. Per farla molto breve, è un episodio che parla di paternità: quella perduta, quella tradita, e quella appena acquisita.
#5 Inferno
Stagione 3, episodio 3
Durata: 52 minuti
La prima volta che finì al cinema, nel 2017, per presentare al pubblico la sua terza stagione, Gomorra superò brillantemente la prova grazie a questo episodio. La scelta non fu casuale: si trattava di un film d’azione all’americana, più che del tassello di una serie tv. Per cinquanta minuti filati si segue un Ciro che non ci si aspetta, silenzioso e rassegnato a una vita anche più malavitosa di prima (si parla di traffico di esseri umani, mica di partite di cocaina). Nel vero inferno – che è bulgaro, non napoletano – lo si vede però compiere prodezze che un po’ ne fanno rivalutare positivamente il personaggio e, benché fin troppo eroiche, riescono a non stonare con il forte realismo della serie. Se avete visto il film L’Immortale, questo si può considerare il suo preludio.
#6 Fede
Stagione 3, episodio 11
Durata: 43 minuti
Anche qui gli eroismi hanno una forma molto americana, e anche qui riescono a non compromettere il realismo distintivo della serie. Stavolta sono coinvolti pressoché tutti i personaggi, nell’atto decisivo di una faida per la conquista del potere assoluto di Napoli. Da un lato (fatto alquanto strano) c’è un’alleanza tra Genny, Ciro e Sangue Blu. Dall’altro ci sono Scianel, i Confederati e il suocero di Genny, che tiene in ostaggio la figlia Azzurra e il nipote Pietro. Seguono confabulazioni sotterranee, agguati alle spalle, scambi di persone, esplosioni stradali e un ricongiungimento che sembra quasi un lieto fine. Peccato che non sia un finale di stagione.
#7 Per sempre
Stagione 3, episodio 12
Durata: 48 minuti
In Gomorra, si sa, le cose non si concludono mai in maniera positiva. E, anche se succede, si tratta di lampi di speranza molto passeggeri. Ecco quindi che nel finale della terza stagione la schizofrenia umorale dei personaggi (o forse più semplicemente il disturbo antisociale che li muove) scompiglia di nuovo il corso degli eventi, deviandolo dalla direzione quasi armoniosa che aveva imboccato nell’episodio precedente. Si scopre così che gli istinti di protezione famigliare di Genny erano più una copertura della sua smania di comandare su tutta Napoli; e che a Sangue Blu (l’altro cane sciolto, selvatico e rabbioso) festeggiare le conquiste non piace molto. Perciò, con un po’ di sadismo, decide di recidere il legame tra i due protagonisti principali. Qui si colloca il capolinea del cammino di Ciro, che è in mezzo al mare e prevede un moto di altruismo mica di poco conto (interdipendenza, ricordate?).
#8-9 Episodio 11 ed Episodio 12
Stagione 4, episodio 11 e 12
Durata: 50 minuti e 47 minuti
Questi due episodi sono l’epilogo di una stagione parecchio sottotono. Riassunto fulmineo: c’è una lunga e intricata sequela di armistizi, alleanze, tradimenti, esecuzioni perlopiù animata da una nuova famiglia, i Levante, parenti alla lontana dei Savastano e capitanati da Don Gerlando (Gianni Parisi), amorevole allevatore di canarini, osteggiatore di amori shakespeariani, e doppiogiochista con gli affari di Genny, che prima decide di ritirarsi per darsi all’imprenditoria, e poi finisce solo e latitante, più o meno come Sangue Blu. Inoltre, come non accadeva dalla prima stagione, le forze dell’ordine tornano a interferire in maniera piuttosto decisiva con il corso degli eventi. Non contenesse connessioni utili per capire la quinta stagione, potreste tranquillamente omettere questo doppio finale dalla vostra maratona. Benché le svolte siano numerose, dense e spietate, infatti, la mancanza del dualismo tra Genny e Ciro pesa parecchio.
#10 L’Immortale
Durata: 1 ora e 52 minuti
Non è un episodio, ma un film sé stante, che però fa da ponte tra la quarta e la quinta stagione di Gomorra e ricompone il legame tra Ciro e Genny, da cui la serie non può scollarsi. Il lungometraggio, diretto dallo stesso Marco D’Amore, parte dal finale della terza stagione, e cioè dalla presunta morte di Ciro Di Marzio. Da qui si oscilla tra passato e presente, tra l’infanzia di Ciro e il suo presente a Riga, in Lettonia, nel mezzo di una faida tra i clan malavitosi locali e quelli russi. L’idea ha fatto ha fatto gridare un po’ al miracolo e un po’ allo scandalo, forse perché le resurrezioni seriali sono fantastiche solo se americane. Ma il film regge, intrattiene e colma tutti gli spazi di ambiguità lasciati finora dal personaggio. Dopodiché si è belli che pronti per accomodarsi sul divano in attesa dei nuovi episodi.
Vi avanza del tempo?
Allora potreste inserire qualche altro episodio degno di nota. Quelli elencati fin qui, infatti, sono gli episodi più utili a prepararsi alla quinta stagione, ma non necessariamente i migliori: quelli davvero pregevoli spesso si focalizzano su pochi eventi o un singolo personaggio. Tra questi c’è senz’altro Gelsomina Verde (1×09), che rivela tutta la reale ferocia di Ciro e rappresenta l’esempio perfetto del prezioso apporto di Roberto Saviano alla serie. Ma ci sono anche Mea Culpa (2×03), capace di umanizzare un personaggio iper cattivo come Salvatore Conte; Sangue Blu (3×05), che dà un po’ di contesto sulle origini di Enzo, sempre meno marginale; Sette anni (2×09), che sbircia nel privato di Scianel, la boss che ama il karaoke in bagno, ma non con una banale spazzola.
Il consiglio migliore è tuttavia di occupare il tempo in avanzo guardando Una storia chiamata Gomorra, la docuserie di Sky che in 4 ore ripercorre il lavoro lungo e minuzioso (e rarissimo, per una serie tv italiana) che ha portato alla creazione della serie. A riprova che le cose fatte bene richiedono tempo, studio e tanta, tanta umiltà nell’osservare il mondo reale.
Sullo stesso principio si basa infine anche il podcast ufficiale della serie, curato da Radio Deejay e composto da 3 episodi settimanali disponibili su Spotify e Apple Podcast.
Avete poco tempo?
Per chi ha solo una sera a disposizione prima dell’inizio della quinta stagione, l’idea furba potrebbe essere dedicarla a Ti fidi di me? (1×02), l’episodio da cui tutto ha inizio e quello a cui la quinta stagione dovrebbe tornare per chiudere il cerchio del rapporto tra Ciro e Genny.
Chi invece ha qualche ora in più potrebbe optare per una di queste due maratone alternative:
Tre episodi (durata 3 ore e 40 minuti)
– Stagione 1, episodio 2
– Stagione 3, episodio 12
– L’Immortale
Cinque episodi (durata 5 ore e 16 minuti)
– Stagione 1, episodio 2
– Stagione 2, episodio 12
– Stagione 3, episodio 12
– Stagione 4, episodio 12
– L’Immortale
Immagine di copertina: ©Marco Ghidelli
Sfondo di copertina: Freepik