‘Black Mirror’, guida completa agli episodi da vedere
Sì, Black Mirror sta per tornare con nuovi episodi. E con il sadismo che la contraddistingue, lo ha fatto sapere con poco preavviso e sganciando tre trailer che hanno creato abbastanza scompiglio – specie perché per protagonisti hanno Anthony Mackie (il Falcon di Avengers), Miley Cyrus (in versione Hannah Montana 3.0) e soprattutto Andrew Scott (il Moriarty di Sherlock, il “Prete Sexy” di Fleabag).
Se vi siete sempre ripromessi di vederla e puntuali avete procrastinato (in effetti un po’ spaventa), è arrivato il momento di farlo. Perché questa è una delle serie più intelligenti, divoranti e lungimiranti (mai sentito dire “Sembra un episodio di Black Mirror”?) che la tv abbia mai prodotto. Una delle poche che può essere vista senza un ordine, l’unica (forse) di cui ci si ricorda ogni singola puntata.
Per questo, le telemaratone qui sotto non sono la solita classifica dei titoli migliori da vedere secondo chi scrive, bensì una guida agli episodi che meglio rappresentano la serie e i limiti oltre i quali si è spinta finora. E non preoccupatevi del tempo, ogni percorso è calibrato in base alle ore che avete a disposizione. Doveste anche non azzeccare una scelta per uscire dal labirinto interattivo di Bandersnatch.
Black Mirror – Quanto tempo hai per vederla?
– Soltanto un’ora: 1 episodio
– Una manciata di ore: 3 episodi
– Mezza giornata: 5 episodi
– Una giornata intera (o un weekend): 10 episodi
– Illimitato, anche per i contenuti extra o per un’altra telemaratona (a voi la scelta tra una di queste)
E se ancora siete indecisi, c’è un’infografica con tutte le telemaratone.
Black Mirror, in breve
Avete presente quelle invenzioni tecnologiche che almeno una volta avete sognato esistessero davvero per semplificarvi la vita? Bene. Il britannico Charlie Brooker gli ha dato una forma, le ha inserite in futuri simili al mondo odierno e poi ha provato a immaginarne gli effetti più negativi possibili. Black Mirror (il riferimento è allo schermo nero dei dispositivi elettronici) è questa. Una serie antologica, formata da stagioni brevi ed episodi a sé stanti, con personaggi ogni volta diversi (spesso interpretati da attori noti), sulle cui vite il progresso tecnologico ha un impatto quasi sempre devastante e dal quale raramente hanno scampo. Una concatenazione di incubi – inutile nasconderlo – che dall’assurdità delle proprie premesse trae sempre una lettura lucida delle ipocrisie, delle paure, delle derive pericolose della società attuale.
Per il resto, vi basti sapere che gli episodi di Black Mirror hanno sempre un significato ben preciso (e qui Wikipedia giunge in aiuto) che viene però percepito in modo molto differente da persona a persona, facendone uno dei pochi casi in cui i critici – e non solo – hanno una classifica tutta loro e opinioni altamente discordi. In genere, però, le prime due stagioni sono descritte come più sottili e meno ambiziose della terza (il passaggio a produzione Netflix si nota, eccome), considerata la migliore, al contrario della quarta.
Consigli? Non fatevi ingannare dalla lunghezza degli episodi: i più brevi sono spesso quelli con maggiore pathos. Aguzzate la vista, più si avanza, più le puntate sono disseminate di riferimenti (“Easter egg“) alle precedenti. Prendetela a piccole dosi, perché il sovraccarico rischia di ridurvi più o meno così.
Come vedere gli episodi di Black Mirror
1 episodio solo mi basta
Stagione 2, episodio 4
Durata della telemaratona: 73 minuti totali
Se l’intento è soltanto conoscere Black Mirror o rientrare in clima in vista delle nuove puntate, Bianco Natale (2×04) è senz’altro il più adatto degli episodi. C’è una bufera di neve, una casetta sperduta e al suo interno due sconosciuti che condividono tre storie di bugie, omicidio e “torture” digitali. Uno è Jon Hamm, l’altro Rafe Spall, e insieme sono abbastanza bravi nel farvi oscillare tra la tenerezza per la rispettiva disperazione e il ribrezzo per i segreti che confessano progressivamente, cambiando di continuo la percezione della trama. L’effetto deprime, disorienta ed è assai frustrante, specie perché il delirio tecnologico non concede scampo né redenzione. Nemmeno per la felice occasione di uno speciale natalizio. Probabilmente, il più sconfortante che esista.
Ne voglio ancora, guardo 3 episodi
Stagione 2, episodio 4
Stagione 3, episodi 3, 4
Durata della telemaratona: 3 ore e 6 minuti totali
Se colta l’essenza della serie siete intrigati a sufficienza, potreste spostarvi sui suoi poli opposti: Zitto e balla (3×03) e San Junipero (3×04). Il primo è l’esempio più brutale di quanto Charlie Brooker sappia stordirvi con un ripido precipitare di eventi, farvi credere di essere dalla parte giusta e poi lasciarvi a lacerarvi di sensi di colpa. Protagonisti sono due sconosciuti abbastanza affannati dai ricatti di un gruppo di hacker. E il fatto che a interpretarli sia una coppia di stramboidi d’eccezione (Alex Lawther di The End of The F***ing World e Jerome Flynn di Game of Thrones) vale già da sé la visione.
Tanto, poi, potete consolarvi con il romanticismo oltre ogni confine della storia di Yorkie (Mackenzie Davis) e Kelly (Gugu Mbatha-Raw). Sarà per l’amore (virtuale) che si fa beffe anche della morte, sarà per la brezza vacanziera anni 80, sarà per il “gioco di parole visivo” in chiusura, ma per molti è questa la migliore espressione della serie e potrebbe strapparvi anche qualche lacrima. Che il finale degli episodi sia feroce oppure lieto, infatti, Black Mirror s’impegna sempre molto nel creare turbamento.
Mi sto appassionando, guardo 5 episodi
Stagione 2, episodio 4
Stagione 3, episodio 1, 3, 4
Film: Bandersnatch
Durata della telemaratona: 4 ore e 9 minuti totali + 90 minuti/5 ore e 12 minuti
Cosa aggiungere adesso? Beh, gli altri due episodi più iconici, quelli di cui almeno una volta avrete visto un fotogramma o sentito parlare. Quasi sicuramente, vi sarà capitato sott’occhio il futuro color pastello di Caduta libera (3×01), che emana una calma inversamente proporzionale all’isteria accumulata Bryce Dallas Howard man mano che il suo status social si riduce.
Ancor più probabile è che abbiate sentito nominare Bandersnatch, il film interattivo che illude di poter pilotare la vita di un giovane programmatore di videogiochi (Fionn Whitehead). “Illude”, sì. Perché in realtà è la serie a decidere e potreste ritrovarvi bloccati anche per cinque ore nel suo labirinto per aver scelto i Frosties a colazione, anziché gli Sugar Puffs. Il che vi farà provare – nell’ordine – il delirio di onnipotenza, lo scoramento, la frustrazione, la nausea e la voglia di lanciare lo schermo contro il primo muro utile che affliggono qualsivoglia personaggio di Black Mirror. Unica valida ragione per dare una chance a questo esperimento ambizioso ma davvero estenuante per debolezza di trama. Magari, tenendo a portata di mano uno di questi aiutini per uscirne indenni nel minor tempo possibile.
Ormai ci sono dentro, guardo 10 episodi
Stagione 1, episodio 1
Stagione 2, episodi 1, 4
Stagione 3, episodi 1, 3, 4
Stagione 4, episodi 1, 4, 5
Film: Bandersnatch
Durata della telemaratona: 7 ore e 40 minuti totali + 90 minuti/5 ore e 12 minuti
Finito Bandersnatch, con il poco di sanità mentale che vi rimane potreste proseguire con altri due episodi alquanto noti. Messaggio al primo ministro (1×01) è il biglietto da visita della serie e del suo umorismo nero che non fa sconti a nessuno, figurarsi al Premier britannico (Rory Kinnear), qui ricattato con un docile maiale. USS Callister (4×01) si farà invece ricordare come l’episodio alla “Star Trek”, non tra i più entusiasmanti, ma molto ben confezionato nel fare ironia sul lato sadico e vendicativo del nerd emarginato (Jesse Plemons).
Sul fronte lieti fine (si fa per dire) ci sono poi l’emozionale Torna da me (2×01), dove una giovane donna (Ayley Atwell) si affida a un automa clone del suo compagno per affrontarne la perdita, e lo sfizioso Hang the DJ (4×01), che segue due single (Georgina Campell e Joe Cole) alle prese con una versione incubo di Tinder.
Impeccabile, ma purtroppo spesso sottovalutato è infine Metalhead (4×05), nel cui paesaggio post-apocalittico una sopravvissuta (Maxine Peake) cerca di scampare all’inseguimento di un feroce cane robot. Dei contorni della storia non si sa davvero nulla, eppure ci si ansia senza sosta per 40 minuti. La fotografia decolorata, poi, amplifica il senso di desolazione. E l’impresa di rendere reali i cani meccanici non aiuta a schierarsi nella lotta tra uomo e macchina.
Sono un ossessivo seriale, guardo tutti gli episodi
4 stagioni, 22 episodi
Durata della telemaratona: 18 ore e 9 minuti totali + 90 minuti/5 ore e 12 minuti
In questo caso, avrete bisogno di un grande incoraggiamento e di tempo extra per riprendervi tra una tornata di episodi e l’altra. Si tratta però della scelta più giusta, perché ogni puntata è unica, ha un proprio significato e merita di esser vista. Se vi è piaciuto Zitto e balla apprezzerete senz’altro Orso bianco (2×02) – ma forse non l’emicrania che procura. Se invece volete un esempio di come Black Mirror sappia avvelenare belle storie romantiche potreste optare per Ricordi pericolosi (1×03) e 15 milioni di celebrità (1×02). Molto valido è anche Odio universale (3×06), che un po’ ricorda Gli Uccelli di Alfred Hitchock, ma in epoca di odio social e con uno sciame assassino di api meccaniche. Da evitare, ovviamente, se non vi siete mai ripresi da quel film traditore – Papà, ho trovato un amico – in cui Macaulay Culkin non faceva una bella fine, causa rottura grosso alveare.
Posso saltare gli episodi peggiori?
In teoria, no. La percezione dei singoli episodi di Black Mirror è molto soggettiva, poiché – oltre il valore “tecnico” – coinvolgono (e sconvolgono) anche in base al carico di paure, traumi, ideali e telegusti di chi guarda. Chissà quindi che una puntata considerata evitabile non possa invece rientrare tra le vostre preferite
Se proprio volete un parere, tuttavia, molte classifiche concordano nel destinare le ultime posizioni alle derive horror della realtà virtuale di Giochi pericolosi (3×02, aracnofobici astenersi), alle ipocrisie militari di Gli uomini e il fuoco (3×05) e alla lungimirante ironia politica di Vota Waldo! (2×03). Non apprezzatissimi sono spesso anche Arkangel (4×02) e Crocodile (4×03), che pagano il prezzo di avere alle spalle episodi ben più sottili ed efficaci.
Pareri alquanto discordi ruotano invece attorno a Black Museum (4×06), che mostra il lato oscuro delle prodezze tecnologiche di San Junipero raccontando tre storie mai davvero coinvolgenti. Peraltro, per poterlo comprendere appieno converrebbe aver visto buona parte delle stagioni precedenti.
Che vi interessi o meno, comunque, nell’infografica qui sotto c’è anche la classifica di Tellyst.
Non mi basta, c’è altro da vedere?
Certo. Il web pullula di classifiche (una delle più interessanti è quella di Vulture), omaggi, analisi psicologiche e anche delucidazioni rilasciate dal creatore Charlie Brooker. Si trovano ovunque e in qualsiasi formato, basta affidarsi a qualche motore di ricerca.
Più nascosti, invece, sono i webisodi di Little Black Mirror (il cui nuovo titolo è però Stories From Our Future), un progetto che Netflix ha lanciato nel 2018 con le proprie divisioni in diversi paesi, coinvolgendo talenti locali nella creazione cortometraggi che fossero fedeli alla natura della serie. La prima stagione si chiama Czarne Lusterko (nient’altro che Little Black Mirror in polacco) ed è stata prodotta da Netflix Polska in collaborazione con alcuni YouTuber polacchi.
Le puntate sono quattro (le prossime saranno rilasciate il 10 giugno da Netflix América Latina): The Sum of Happiness (Il calcolo della felicità) è una critica agli algoritmi che promettono relazioni perfette; 69.90 parla di realtà virtuale e solitudine; 1% affronta i dilemmi della bioetica; e The Breakup (La rottura) riguarda la spettacolarizzazione e la manipolazione delle emozioni sui social. Le si trova su YouTube – con sottotitoli anche in italiano, niente allarmismi – e hanno poco da invidiare all’originale.