Cos’è Star, la nuova sezione di Disney Plus
Tra tutti i servizi per vedere film e serie tv in streaming, Disney Plus è quello che finora ha avuto la crescita più rapida e impressionante. Nel suo primo anno di vita ha guadagnato 86,8 milioni di abbonati, basandosi quasi solo sull’attrattiva del suo importante archivio di contenuti adatti a tutta la famiglia. Tuttavia, per espandersi ulteriormente a livello internazionale, Disney Plus ha ora deciso di aprirsi anche a un pubblico più adulto. Dal 23 febbraio sul suo catalogo comparirà Star, una selezione con centinaia di titoli prodotti dai canali e dalle società televisive del gruppo Disney, come ABC e FX.
L’aggiunta di Star non è però significativa soltanto per la crescita di Disney Plus, ma potrebbe anche cambiare gli equilibri della cosiddetta “guerra” tra servizi streaming. Disney detiene infatti i diritti di alcune delle serie tv più importanti e richieste – come Lost, Homeland e Atlanta. E questo potrebbe essere un bel problema per le piattaforme che finora avevano basato la loro strategia proprio sull’acquisizione e la distribuzione dei suoi contenuti.
Breve storia di Star
Per fare qualche passo indietro, Star non è un marchio televisivo del tutto nuovo. Si tratta solo dell’evoluzione più recente di un gruppo di canali tv asiatici fondato nel 1991, con base a Hong Kong. Due anni dopo, Star fu acquisito da News Corporation, il conglomerato mediale di Rupert Murdoch, di cui faceva parte – tra le altre cose – anche Fox. L’idea di Murdoch era di creare un’alternativa via satellite alle reti televisive asiatiche controllate dallo stato. Le cose però andarono diversamente, e nel 2009 Star fu spacchettato in due parti: una cinese, che fu venduta a una società locale; l’altra indiana, che rimase in mano a Murdoch. Quando nel 2019 Disney acquisì 21st Century Fox, anche Star venne inglobato nel gruppo.
La storia di Star è fondamentale per capire come mai Disney Plus abbia puntato su di lui per espandersi al di fuori degli Stati Uniti. In partenza, infatti, Disney aveva intenzione di ampliare l’offerta internazionale di Disney Plus affiancadogli Hulu, un famoso servizio streaming di sua proprietà già presente in America da diversi anni. Le serie tv disponibili su Hulu erano già state esportate con successo in altri paesi vendendone i diritti a piattaforme locali (in Italia si trovano soprattutto su TIMvision e Starzplay, comeThe Handmaid’s Tale, Normal People e The Great). Ma benché Hulu fosse molto adatto a un pubblico più adulto e in cerca di contenuti di alta qualità, secondo Disney non sarebbe riuscito a ottenere grande attenzione al di fuori dei confini americani. Il marchio Hulu, infatti, non era sufficientemente riconoscibile e attraente a livello globale.
Al contrario di Hulu, Star era invece già abbastanza conosciuto nel resto del mondo. Star India – cioè l’unica divisione rimasta in mano a Murdoch e poi venduta a Disney – era nel frattempo diventata un gruppo televisivo di circa 60 canali in 8 lingue diverse, in grado di raggiungere più di 100 paesi. Di conseguenza, nell’agosto scorso, Disney decise di rinunciare all’idea di esportare Hulu e ritenne più vantaggioso sostituirlo con Star, reinventandolo come servizio streaming dedicato all’intrattenimento.

Cos’è Star
Una nuova collezione di film, serie tv, documentari e programmi che si aggiungerà al catalogo di Disney Plus. Il punto in comune tra questi contenuti è che appartengono a generi – come il crime o il thriller, ma anche la commedia più esplicita – un po’ meno adatti agli spettatori più piccoli. Ci si potrà accedere senza costi aggiuntivi a partire dal 23 febbraio in gran parte delle nazioni in cui Disney Plus è già disponibile (tranne che negli Stati Uniti). In America Latina invece Star sarà presente come un servizio streaming a parte, chiamato Star Plus.
La strategia di Star è la stessa che finora è stata adottata da Disney Plus. Cioè sfruttare l’enorme archivio di famosi contenuti del gruppo Disney, mettendolo a disposizione degli abbonati.
Finora Disney aveva sfruttato soltanto gli archivi dei classici Disney e di Pixar, Marvel Star Wars, National Geographic e dei Simpson. Con l’aggiunta di Star, il catalogo della piattaforma si amplierà con i titoli provenienti dalle altri reti televisive e dalle società di produzione sussidiarie del gruppo Disney. Per essere più precisi, su Star si protranno vedere i film e le serie tv trasmessi dal canale dal canale generalista ABC (uno dei principali in America) e da quelli via cavo FX e Freeform. Inoltre ci saranno i contenuti prodotti da ABC Signature, 20th Television, 20th Century Studios, Searchlight Pictures, Touchstone Pictures e Hollywood Pictures.
In totale, al momento del suo lancio Star porterà sul catalogo di Disney Plus 450 titoli. I quali, entro la fine del suo primo anno di vita dovrebbero aumentare a più di mille. Tra questi ci saranno anche alcune produzioni originali e create apposta per la sezione. Non ci saranno invece parecchi contenuti presenti su Hulu. Un po’ perché molti sono prodotti da società esterne a Disney, come MGM e Paramount; un po’ perché al momento il ruolo di Hulu all’interno di Disney è piuttosto nebuloso e non è chiaro se la piattaforma rientri ancora nei suoi piani futuri.

Cosa c’è dentro
Innanzitutto, su Star si potranno vedere alcune delle serie più famose, longeve e apprezzate nella storia della televisione. Per intenderci, quelle serie che secondo molti vanno viste assolutamente almeno una volta nella vita e che spesso si decide di rivedere per nostalgia.
Tra le serie tv di culto, su Star ci saranno tutte le stagioni di Lost, Buffy l’ammazzavampiri, Homeland, Scrubs, Desperate Housewives, How I Met Your Mother e The Americans. Inoltre saranno disponibili alcune serie più recenti ma pressoché introvabili sui servizi streaming italiani, come Atlanta e Black-ish. Una delle attrattive maggiori di Star è poi la presenza delle serie create e prodotte dai due sceneggiatori più prolifici della tv americana: Shonda Rhimes, ideatrice di cose come Scandal e Grey’s Anatomy; e Ryan Murphy, autore di Glee, American Crime Story e Feud.
Dal momento della sua inaguarazione, al di fuori degli Stati Uniti le nuove stagioni di queste serie saranno visibili in esclusiva solo su Star.
Per quanto riguarda i film, la lista è piuttosto lunga. Basti sapere che su Star arriveranno tutti quei film che Disney Plus non aveva finora potuto aggiungere al suo catalogo, poiché poco adatti ai bambini. Tra questi, le saghe di Alien e Die Hard, il primo film di Borat, Pretty Woman, Moulin Rouge!, Titanic, Il pianeta delle scimmie.

I contenuti inediti
Ci saranno anche quelli. Disney ha detto che Star ne rilascerà più di 35 entro la fine del suo primo anno di vita. Alcuni saranno disponibili in tutti i paesi dove Disney Plus è presente, altri invece saranno pensati apposta per le realtà locali. In Europa, ad esempio, Star ha in programma di arrivare a produrre circa 50 contenuti originali all’anno entro il 2024.
Una parte delle produzioni originali sarà già visibile dal 23 febbraio. Si tratta di Big Sky, un poliziesco creato da David E. Kelley; Godfather of Harlem, una serie sulla vera storia del boss del crimine Bumpy Johnson; Helstrom, ambientata nell’universo Marvel; Love, Victor, una serie per adolescenti; e Solar Opposites, una sitcom animata con protagonista una famiglia di alieni rifugiata in America. Tra le serie che usciranno più avanti ci sono invece American Horror Stories, uno spin-off di American Horror Story dove ogni episodio ha una storia a sé stante; e Alien, che sarà la prima produzione della famosa saga a essere ambientata sulla Terra e in un futuro vicino.

Come funziona
Nella stessa maniera in cui abbiamo usato finora Disney Plus. Dal 23 febbraio basterà accedere alla piattaforma per trovare, affianco alle cinque sezioni già presenti, il quadratino di Star. Per vedere i suoi contenuti, lo abbiamo detto, non sono necessari costi aggiuntivi sul normale abbonamento. Tuttavia l’aggiunta di Star coinciderà con un aumento dei prezzi di Disney Plus: per i nuovi utenti l’abbonamento mensile sarà di 8,99 euro (anziché 6,99 euro); quello annuale costerà 89,99 euro (anziché 69,99 euro). Per chi avesse fatto da poco un abbonamento a Disney Plus, Star sarà comunque visibile e i rincari saranno applicati a partire dal primo rinnovo successivo al 22 agosto 2021.
Vista l’aggiunta di contenuti meno adatti ai più piccoli, Disney Plus irrobustirà anche le sue opzioni di parental control. I genitori potranno scegliere per ogni profilo di limitare l’accesso a determinati contenuti, a seconda della loro classificazione per fasce di età. Inoltre si potrà inserire un codice PIN per bloccare i profili con accesso ai contenuti per adulti.

Cosa cambierà
Per ora è presto per capirlo, ma si può già intuire che l’arrivo di Star in Europa potrebbe spostare gli equilibri nella concorrenza tra servizi streaming. Finora, infatti, Disney aveva fatto fruttare il proprio archivio di contenuti vendendone i diritti ad altri canali o piattaforme che li avrebbero poi distribuiti in giro per il mondo. Per fare un esempio, in Italia la serie tv Black-ish va in onda su Italia 1 e le stagioni di How I Met Your Mother sono su Netflix e Prime Video. Star permetterà invece a Disney di aggirare ogni intermediario e di offrire al pubblico non americano i propri contenuti in maniera diretta.
È quindi molto probabile che, pian piano, Disney farà rientrare sulla propria piattaforma i contenuti lasciati in licenza a terzi. (Con alcune serie, come Scandal, ha già iniziato a farlo.) Il che potrebbe togliere parecchio valore ai servizi streaming – come Netflix e Prime Video – che finora avevano basato la propria strategia anche sull’acquisto dei diritti di suoi film e serie tv.
Ad ogni modo bisognerà capire come Disney deciderà di gestire questi diritti e quanto riuscirà a svincolarsi dagli accordi stretti finora. In Italia dovrebbe avere meno problemi: buona parte delle sue serie tv va in onda sui canali del gruppo Fox, che è di sua proprietà. Quindi Disney potrebbe proseguire su questa linea oppure dare la priorità al loro rilascio su Star, per poi trasmetterli in tempi successivi sulla tv lineare.
Quel che è certo, comunque, è che a dover riorganizzare la propria strategia e i propri cataloghi saranno soprattutto gli altri servizi streaming. Netflix ad esempio si è già portato avanti: da tempo sta investendo in produzioni originali, puntando moltissimo su quelle in lingua non inglese e per famiglie. In questo modo, il servizio streaming punta ad avere una maggiore attrattiva sul pubblico internazionale; e anche colmare la perdita di titoli importanti reclamati dalle rispettive società proprietarie.
Per ora la strategia di Netflix pare funzionare: negli ultimi tre mesi la piattaforma ha superato i 200 milioni di abbonati proprio grazie a una crescita degli utenti in Europa, Africa e Medio Oriente. Per la prima volta in un decennio, però, il suo fondatore Reed Hastings ha detto di dover guardarsi dalla concorrenza crescente di Disney Plus.
Sfondo di copertina: starline/Freepik
Star venne presentato come una nuova sezione all’interno di Disney+. L’introduzione di Star, incluso senza costi aggiuntivi per gli abbonati di Disney+, porto a un aumento del costo dell’abbonamento.
Sì, esatto, a gennaio avevamo spiegato i dettagli dei rincari al punto “Come funziona” di questo articolo. Ma grazie comunque per la precisazione!