5 nuove serie tv Netflix che forse vi siete persi
Da qualche tempo ormai Netflix ha iniziato a produrre una grande quantità di serie tv un po’ in tutto il mondo. I contenuti originali internazionali sono infatti l’elemento su cui il servizio streaming sta puntando per rispondere alla concorrenza delle nuove piattaforme, specie quelle lanciate dai diversi network e studios, che potrebbero far ritirare dal suo catalogo le serie e i film cult di propria produzione. Quale che sia il genere o la cultura di provenienza, questi titoli si ispirano quasi sempre a successi passati. C’è chi riesce a reinterpretarli in maniera più interessante e chi invece finisce un po’ penalizzato dal confronto; quasi tutti però rappresentano passi in avanti significativi per le realtà seriali da cui provengono.
Se negli ultimi mesi siete stati distratti dalle serie tv su cui Netflix ha puntato con più insistenza, eccone altre cinque uscite di recente che potreste esservi persi. C’è un po’ di tutto: un thriller saudita, un bel poliziesco polacco, un teen drama turco, una specie di Sex & the City spagnola, e pure il remake di un lungimirante horror satirico di Charlie Brooker.
5 nuove serie tv internazionali di Netflix
#1 Reality Z
Paese di origine: Brasile (2020-in corso)
Cosa dovrei sapere? Se la premessa di questo horror tragicomico non suona nuova è perché si basa su quella di Dead Set, l’apprezzata serie che Charlie Brooker (quello di Black Mirror) creò nel 2008. Solo, stavolta ci si sposta a Rio de Janeiro, dove i concorrenti e la troupe del reality show Olympus rimangono chiusi nello studio televisivo che li ospita mentre fuori è in corso un’apocalisse zombie.
Potrebbe piacermi? Sì, se avete una passione per le storie di zombie e gli sbudellamenti piuttosto splatter. Un po’ meno se cercate un livello di lettura della realtà pari a quello dell’originale. Nonostante Brooker compaia tra i suoi produttori esecutivi, questa specie di remake non approfondisce molto la riflessione satirica sul nostro rapporto con i media, l’attrazione nello sbirciare gli istinti altrui e la ferocia egoista con cui reagiamo in casi di emergenza. Sarà che la solita eccezionale lungimiranza di Brooker colpì proprio perché collocata nell’epoca di maggior successo dei reality show. E sarà che l’idea di sostituire il normale Grande Fratello con una sua versione dove i concorrenti sono vestiti come dei dell’Olimpo è un poco bizzarra. Volendo, tuttavia, c’è una somiglianza significativa con la situazione di pochi mesi fa, quando i reality sono rimasti l’unico luogo protetto (e ignaro) dalla pandemia.
In quanto tempo la guardo? In 5 ore circa (10 episodi da 28-36 minuti)
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#2 Whispers
Paese di origine: Arabia Saudita (2020-in corso)
Cosa dovrei sapere? Questa è la prima produzione saudita acquisita in esclusiva da Netflix e si tratta di un thriller girato dalla regista Hana Alomair. La storia cerca di fare luce sulla morte di un imprenditore poco prima del lancio di un’app da lui creata, concentrandosi per ogni episodio su ognuna delle figure femminili della sua vita, dalla moglie alle figlie, dalla sorella a socia in affari.
Potrebbe piacermi? Dipende dall’attitudine con cui decidete di approcciarvici. La formula infatti non è delle più nuove, e il quantitativo di serie tv che in precedenza l’hanno declinata ne penalizza parecchio la riuscita; anche perché, nonostante la brevità degli episodi, i ritmi sono lenti e le interpretazioni molto, molto sospirate. L’elemento interessante però sta nel nuovo contesto e in una raffigurazione delle donne saudite rivoluzionaria per la tv locale e spiazzante per il pregiudizio occidentale. Da qualche tempo le produzioni saudite stanno cercando di fare qualche passo in avanti (anche per provare a coprire con un’immagine progressista la brutalità del suo regime, dicono alcuni critici). Se comunque sei di quelli a cui non importa la resa o il messaggio, perché basta un minimo giallo ad appassionarti, allora non dovresti avere problemi.
In quanto tempo la guardo? In 4 ore e 45 minuti totali (8 episodi da 31-46 minuti)
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#3 The Woods
Paese di origine: Polonia (2020)
Cosa dovrei sapere? Si può anche cercare come Estate di morte, volendo. Cioè, il titolo del romanzo dello scrittore Harlan Coben (già creatore di quattro serie tv Netflix, tra cui Safe) da cui è tratta questa miniserie a metà tra il thriller e il poliziesco. La storia ha per protagonista un procuratore di Varsavia che s’imbatte in un caso di omicidio, scoprendo che potrebbe essere collegato alla scomparsa della sorella, avvenuta venticinque anni prima.
Potrebbe piacermi? Se vi piacciono i mistery una tantum, di un buio squallido e ricchi di flashback (un po’ stile miniserie BBC, per intenderci) decisamente sì. Non c’è nulla di questa serie che non sia già stato prodotto e visto in passato, eppure quasi tutto funziona alla perfezione. Il mistero intrecciato da Coben riesce ad acchiappare l’attenzione quasi subito, soprattutto perché i personaggi sono assai interessanti tanto nella loro versione adulta quanto (e forse anche più) in quella giovane. Perciò mentre ci si sposta con fluidità tra il 2019 e il 1994 le boccate d’aria più appaganti giungono dall’autenticità degli interpreti, ancor prima che dagli interrogativi che si dissolvono. Quasi sembra di leggere una storia, anziché vederla. E non è qualità sempre comune alle produzioni internazionali che Netflix da qualche tempo sforna in massa.
In quanto tempo la guardo? In 5 ore e 6 minuti totali (6 episodi da 46-55 minuti)
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#4 Ask 101
Paese di origine: Turchia (2020-in corso)
Cosa dovrei sapere? Alcuni liceali solitari e abbastanza indisciplinati si alleano per evitare che l’unica professoressa contraria alla loro espulsione venga trasferita. Per farla restare a Istanbul decidono quindi di combinarle una storia d’amore. Prima della sua uscita, la serie (conosciuta anche come Love 101) è stata fortemente osteggiata in Turchia per la presunta presenza di un personaggio omosessuale.
Potrebbe piacermi? Se siete rimasti a corto di teen drama poco realistici ma molto americanofili come Élite, forse sì. Se però si riesce ad andare oltre la difficoltà di credere agli ennesimi pseudo-adolescenti in divisa e interpretati da trentenni, si coglie un percorso interessante e per niente banale per cui la serie si distingue. Gli episodi, ambientati perlopiù nel 1998, mostrano gradualmente la fine adulta che hanno fatto i protagonisti, avviando una riflessione sul modo in cui l’inflessibilità o al contrario l’empatia educativa della scuola abbiano spesso un peso determinante sulla persona che i ragazzi scelgono di essere in futuro.
In quanto tempo la guardo? In 5 ore e 19 minuti totali (6 episodi da 33-48 minuti)
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#5 Valeria
Paese di origine: Spagna (2020-in corso)
Cosa dovrei sapere? Valeria (Diana Gómez) viene dai romanzi rosa di Elísabet Benavent ed è una millennial tipo: ha quasi trent’anni, 200 euro sul conto e un blocco che anziché farle scrivere il suo primo libro la convince a procrastinare. Mentre cerca l’ispirazione, condivide la propria crisi esistenziale con le tre migliori amiche dalle vite altrettanto sconclusionate.
Potrebbe piacermi? Siamo subito chiari: l’intento di questa comedy romantica è calzare gli stessi (o quasi) temi e archetipi di Sex & the City. La questione è se davvero vent’anni dopo si possa ancora proporli come se fossero freschi e portassero in tv un femminismo d’avanguardia. Anche perché, nel frattempo, la serialità si è popolata di personaggi femminili assai più autentici e psicologicamente sfaccettati. Gli episodi però si seguono con discreto piacere per fluidità e un po’ di quella frivolezza di cui siamo tutti in cerca da quando è iniziata la pandemia. Si tratta di un godibile diversivo, insomma. Male che vada, se ci si stanca, si può passare ad altro senza troppe delusioni.
In quanto tempo la guardo? In 5 ore e 25 minuti totali (8 episodi da 37-43 minuti)
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