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9 serie tv horror per ogni grado di paura

Da quando i contenuti si guardano in streaming, la tradizione degli episodi a tema s’è un po’ persa. Ma con Halloween in vista, ottobre resta il mese delle serie tv horror, o comunque delle storie spaventose. Questa guida mette insieme qualche idea per soddisfare tutti i gusti, da quelli di chi non ama fare troppi balzi dal divano ai veterani del genere che sono sempre in cerca di nuove cose paurose da vedere. Comune denominatore: si guardano tutte (o quasi) in poche ore e sperimentano parecchio.

Quelle per chi è alle prime armi

Wolf Like Me

Prime Video
6 episodi da 23-29 minuti

Il miglior modo per approcciarsi all’horror è cominciare da serie tv che non sono horror. O meglio, da serie che appartengono ad altri generi, e ogni tanto si concedono qualche scena più spaventosa. Come Wolf Like Me, una piccola avventura tragicomica australiana, con protagonisti Josh Gad e Isla Fisher. Lui è un padre rimasto vedovo da poco che non riesce a comunicare con la figlia adolescente, lei una spiantata che per lavoro tiene una rubrica di consigli. Il destino li fa scontrare più e più volte, muovendosi nella direzione del romanticismo movimentato. Il problema è che lei nasconde un segreto: nelle notti di luna piena si trasforma in un famelico lupo mannaro. I momenti inquietanti lasciano più all’immaginazione e si intensificano soprattutto nell’ultimo episodio. Per giunta si guarda in una sera (ci sarebbe una seconda stagione, ma è appena iniziata e non è ancora disponibile in Italia).

What We Do in the Shadows

Disney+
4 stagioni, 40 episodi da 22-30 minuti

Avete presente The Office? Ecco. Immaginatevela come una serie tv horror, ma con dei vampiri ultracentenari al posto degli impiegati. È la premessa più immediata per far capire cosa sia What We Do in the Shadows, una comedy in stile falso documentario (prodotta dal regista Taika Waititi) dove un gruppo di vampiri emigrati dall’Europa cerca di adattarsi alla vita moderna di New York, senza però riuscire a rinunciare ai propri sanguinosi istinti e alle proprie tradizioni. Ci sono strani riti, imboscate ingegnose a giovani vittime sacrificali, riunioni surreali tra coinquilini, passioni sessuali molto particolari, temibili mostri in gita, sarcofagi polverosi, e una passione sfrenata per le decorazioni di carta crespa. Lo stridere tra la seriosità con cui i protagonisti si percepiscono e la ridicolaggine che trasmettono da fuori la rende una delle cose più intelligenti che ci siano al momento in televisione. E intanto ci si abitua alla vista di cose un po’ più raccapriccianti.

Truth Seekers

Prime Video
8 episodi da 26-33 minuti

Per gli inesperti dell’horror che vogliono passare una serata davanti alla tv in compagnia di uno o più appassionati del genere, Truth Seekers potrebbe essere il punto da cui partire. La sua mistura comica di case infestate, zombie ospedalieri e altri classici fenomeni paranormali mette d’accordo un po’ tutti. Gli episodi seguono un improbabile trio che, amalgamatosi per caso, investiga sui casi di fantasmi che infestano i posti più spettrali del Regno Unito, incappando in un complotto potenzialmente letale. La storia impiega diversi minuti per mettersi in moto, ma fornisce già un assaggio del suo potenziale umoristico, che bilancia alla perfezione quello più spaventoso. Mentre i personaggi secondari (tra cui anche Malcom McDowell) danno grandi soddisfazioni. Bisogna però accontentarsi di una sola stagione: Amazon l’ha cancellata.

Quelle che un po’ di spavento lo mettono

Sharp Objects

Sky e Now
8 episodi da 55-61 minuti

In teoria Sharp Objects sarebbe un thriller psicologico, ma nella pratica mette addosso un’inquietudine più tipica di una serie tv horror. La storia – tratta dal romanzo di debutto di Gillian Flynn, autrice di Gone Girl – è quella di una giornalista di cronaca nera che torna nella cittadina rurale dove è cresciuta, e da cui è scappata, per occuparsi dell’omicidio di due ragazzine. La convivenza con la madre, una socialite di provincia, e il suo rapporto oppressivo con la sorellastra adolescente risvegliano nella protagonista i fantasmi all’origine delle sue tendenze alcoliste e autolesioniste. Tutto, negli episodi, trasuda squallore e una ferocia soffocata da un’atmosfera rarefatta, mentre scoperte sconvolgenti emergono. Il cast è superbo: Amy Adams, Patricia Clarkson ed Eliza Scanlen intrecciano disfuzioni famigliari che invischiano anche Chris Messina, nel ruolo di un tenebroso poliziotto locale. Due consigli: tenersi pronti a captare le parole rivelatorie nascoste quasi in ogni scena; e aspettare la fine dei titoli di coda.

Swarm

Prime Video
7 episodi da 27-39 minuti

Per chi vuole restare nell’ambito della morbosità spaventosa, ma gradisce un certo grado di splatter, di recente Donald Glover (sì, lo stesso di Atlanta) ha confezionato un horror satirico di una stranezza conturbante. La protagonista è una giovane piuttosto singolare che non ha altra ragione di vita al di fuori di una nota cantante pop alquanto simile a Beyoncé. Questa sua passione, condivisa da una base coriacea di fan che si fa chiamare “Lo sciame” (come il titolo italiano della serie), prende però derive oscure e violente contro chiunque osi criticarla. La cifra della serie è Dominique Fishback, che dà al personaggio un’aria quasi catatonica anche nei raptus più disgustosi (per questo sarebbe bene vederla lontano dai pasti). Aneddoto non richiesto: tra gli sceneggiatori c’è anche Malia Obama.

30 Coins

Discovery+ e TIMvision
8 episodi da 55-77 minuti

Con 30 Coins (o Trenta denari, la serie mette a disposizione tutti i titoli possibili) s’inizia a fare sul serio. Si tratta di un mistery prodotto da HBO Europe e ambientato in una cittadina spagnola tormentata da fenomeni paranormali. Il loro inizio coincide con l’arrivo di un esorcista dal passato travagliato, che si allea con il sindaco locale e una veterinaria coraggiosa per indagarne l’origine. Tutto sembra condurre infatti a una moneta d’argento che potrebbe derivare dai trenta denari ricevuti da Giuda per tradire Gesù, facendo emergere una cospirazione potenzialmente distruttiva per il mondo intero. L’insieme di antichi simboli religiosi e di creature mostruose la rende una specie di Codice da Vinci dalle derive horror. E l’intreccio con il drama più puro, legato alle storie dei suoi tre protagonisti, dovrebbe renderla un po’ più digeribile a chi cerca un attimo di tregua tra un salto dal divano e l’altro.

Quelle per i professionisti dell’horror

Midnight Mass

Netflix
7 episodi da 60-70 minuti

Quando si parla di serie tv horror, è improbabile che non salti fuori almeno una delle produzioni che Mike Flanagan ha creato negli ultimi cinque anni per Netflix. Il suo stile lento, emozionale, profondamente interessato alle ripercussioni dei traumi familiari, ha creato storie che sono ormai un appuntamento fisso nel periodo di Halloween. Come Midnight Mass, la più breve delle sue miniserie, dove un ex detenuto torna a vivere nella propria città natale, su un’isola remota, trovando una comunità in crisi mistica, divisa dall’arrivo di un carismatico prete e dal misterioso verificarsi di fenomeni spaventosi. Ogni episodio richiama un diverso libro della Bibbia e – chi conosce Flanagan lo sa – punta più creare subbuglio interiore che a spaventare. È stata definita «La miglior storia di Stephen King che Stephen King non ha mai scritto».

Marianne

Netflix
8 episodi da 36-52 minuti

Quando invece si parla di serie tv horror che non siano scritte da Mike Flanagan, tra le più citate compare spesso Marianne. La premessa – come avrà intuito chi ha già letto i consigli precedenti – non è delle più originali: una scrittrice francese che dopo quindici anni torna nella cittadina in cui è cresciuta, scoprendo che i personaggi dei suoi libri horror esistono davvero. Lo stile narrativo e visivo con cui la storia si sviluppa, però, si basa su un surrealismo che confonde lo spettatore su ciò che è vero e ciò che potrebbe essersi immaginato, rendendola estremamente spaventosa. In molti la considerano una perla nascosta nella sezione horror del catalogo di Netflix, che per tutta risposta ha deciso di cancellarla.

Kingdom

Netflix
12 episodi da 36-57 minuti

Per un decennio The Walking Dead ha monopolizzato il genere dell’horror zombie, dandogli una direzione ben precisa. Kingdom, la prima serie sudcoreana originale di Netflix, ha cercato di imboccare una strada diversa e per questo coinvolgente. Gli episodi sono ambientati nel 16esimo secolo in un regno immaginario – ma molto simile a quello di Joseon, che precedette la moderna Corea – il cui principe ereditario cerca spiegazioni sulle origini di un’epidemia che uccide le persone, per poi riportarle in vita sotto forma di zombie. Tra gli infetti, infatti, c’è anche il re, e in molti tramano per prenderne il posto. La diversità del mondo narrativo e le macchinazioni politiche dalle quali il protagonista si deve guardare sono i punti di forza della serie, che è stata parecchio apprezzata.

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