Qualche aggiornamento su “Mindhunter”

Mindhunter-Netflix-recensione
YouTube/Netflix

A distanza di qualche settimana dalla prima conferma sulla sospensione di Mindhunter, il regista David Fincher ha fatto qualche precisazione sul futuro della sua serie tv sulla psicologia criminale.

In un’intervista alla rivista Variety per l’uscita del suo nuovo film Mank, Fincher ha detto di non sapere “se abbia ancora senso proseguire”. Le motivazioni sono le stesse di cui aveva parlato in precedenza: Mindhunter è una serie molto costosa, se rapportata alle visualizzazioni che ha raccolto; e soprattutto la sua produzione richiede un impegno lavorativo non indifferente.

Fincher aveva spiegato infatti che per girare Mindhunter si era dovuto trasferire a Pittsburgh, in Pennsylvania, per molti mesi. Inoltre il regista aveva dovuto ricoprire anche il ruolo di showrunner, trovandosi quindi a gestire un doppio carico di lavoro. “Fu estenuante,” ha raccontato Peter Mavromates, coproduttore della serie. “Anche quando [Fincher] non dirigeva un episodio doveva supervisionarlo.”

Prima ancora del lavoro fisico, però, Fincher ha detto che la parte più faticosa era la ricerca di nuove idee. Per scrivere la seconda stagione di Mindhunter Fincher ha raccontato di aver cestinato otto copioni e anche la cosiddetta “bibbia della serie” – cioè il documento dove gli sceneggiatori raccolgono tutte le informazioni sui personaggi, le location e gli altri dettagli che definiscono la serie. Di conseguenza la pausa tra la prima e la seconda stagione di Mindhunter si allungò a due anni, dai 12/14 mesi previsti.

Questa mancanza di idee avrebbe quindi compromesso anche la produzione di una terza stagione. “Sicuramente avevo bisogno di staccare per un po’ di tempo,” ha detto Fincher. “Eravamo tutti al lavoro per finire [la seconda stagione] e non avevamo molti copioni, bozze e una bibbia per la terza stagione. Ametto di aver pensato ‘non so se sono pronto a passare altri due anni nel seminterrato’.”

Come aveva precisato un portavoce di Netflix, comunque, Fincher non ha rinunciato del tutto all’idea di portare avanti la serie. Il regista ha detto di sperare che questo tempo indefinito possa ritrovare la passione per la storia. In particolare Fincher ha detto che vorrebbe concludere Mindhunter con la cattura del serial killer Dennis Rader da parte dell’FBI.

“Prima o poi mi piacerebbe riprenderla,” ha detto Fincher. “La speranza era di arrivare fino alla fine degli anni Novanta, primi anni Duemila, fino al momento in cui la gente avrebbe bussato alla porta di Dennis Rader.”

Dennis Rader fu un serial killer americano che in circa vent’anni uccise 10 persone, inviando poi alla polizia alcune lettere anonime con i dettagli degli omicidi. La parte di trama a lui legata era anche il filo conduttore di Mindhunter: ogni inizio di episodio lo mostrava brevemente per poi deviare sul resto dei personaggi. Inoltre la seconda stagione si era conclusa lasciando in sospeso proprio le indagini su Rader.

Dopo la fine di Mindhunter, Fincher si è dedicato a Mank, il film sullo sceneggiatore di Quarto potere che uscirà il 4 dicembre su Netflix. Pochi giorni fa Fincher aveva detto di aver firmato un contratto esclusivo di quattro anni proprio con Netflix.

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