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10 domande sulle nuove regole di Netflix

Da alcuni giorni gli utenti di Netflix stanno ricevendo una email da parte del servizio streaming, nella quale si avvisa che non sarà più possibile condividere la password di uno stesso account tra persone che non vivono sotto lo stesso tetto. Si tratta di un cambiamento importante nella strategia della società, che per anni aveva incoraggiato la condivisione delle password tra i suoi utenti. Netflix aveva già annunciato le nuove restrizioni diversi mesi fa e iniziato a testarle in alcuni paesi. Ora le ha ora rese effettive in gran parte dei territori in cui opera (circa 100 paesi), tra cui anche gli Stati Uniti e l’Italia.

Le regole introdotte vogliono limitare il più possibile la pratica diffusa di usare un unico account di Netflix con amici, parenti e altre persone (talvolta anche sconosciute), dividendo le spese dell’abbonamento. Il comunicato spiega che, da adesso in poi, la società si assicurerà che gli account vengano usati solo da persone che appartengono allo stesso «nucleo domestico, ovvero a te e a chi vive con te». Per farlo, Netflix controllerà che i dispositivi collegati a uno stesso account utilizzino la connessione a internet principale associata all’account. Le nuove limitazioni hanno generato però diversi dubbi e domande tra gli utenti di Netflix. Proviamo quindi a fare chiarezza, dal concetto di «nucleo domestico» all’utilizzo di Netflix quando ci si trova fuori di casa (anche in vacanza), fino alle ricadute che questa scelta potrebbe avere sul futuro del servizio streaming.

Cosa si intende per nucleo domestico?

Il concetto di «nucleo domestico» ha di fatto sostituito quello più ampio di «nucleo familiare», che Netflix aveva utilizzato finora. Come specificato dalla società, fanno parte del nucleo domestico tutti i dispositivi che utilizzano la stessa connessione a internet del posto principale da cui si guarda Netflix (cioè la casa di chi paga l’abbonamento). In sostanza, un singolo account può essere usato da tutti i membri di una famiglia o un gruppo di coinquilini, finché vivono nella stessa casa. I loro dispositivi, collegandosi alla stessa rete, saranno riconosciuti automaticamente come parte del nucleo domestico. Di conseguenza, potranno accedere all’account Netflix anche quando si trovano fuori casa. Per i dipositivi ritenuti esterni al nucleo domestico, invece, l’accesso all’account sarà bloccato.

Come fa Netflix a sapere chi fa parte del nucleo domestico?

Per determinare chi faccia parte del nucleo domestico, Netflix incrocia diverse informazioni. Ad avere maggior peso è l’indirizzo IP – cioè la striscia di numeri che identifica una connessione a internet – della rete a cui la persona che paga l’abbonamento si collega per usare la piattaforma. A esso si aggiungono l’ID dei dispositivi – ossia il loro codice identificativo – e l’attività degli account. In base a questi dati, Netflix determina in automatico la rete wi-fi associata al nucleo domestico. Tutti i dispositivi – smartphone, tablet, computer e smart tv – che si collegano a essa almeno una volta al mese saranno considerati parte del nucleo domestico e potranno accedere a Netflix ovunque si trovino. La società ha precisato che non utilizza i dati GPS per determinare la precisa collocazione dei dispositivi.

Avevo un account condiviso, come imposto il nuovo nucleo domestico?

Il nucleo domestico può anche essere impostato o aggiornato manualmente: bisogna accedere alla piattaforma e seguire le istruzioni fornite dal Centro assistenza di Netflix. Se si dispone di più reti wi-fi, è possibile associare il proprio nucleo domestico a una sola di queste.

Come faccio a vedere Netflix se non sono a casa o mi trovo in vacanza?

Sulla possibilità di utilizzare Netflix quando ci si trova fuori casa, la società ha fornito informazioni per ora non del tutto chiare. Secondo quanto detto finora, i dispositivi mobili che fanno parte del nucleo domestico – perché si sono connessi alla rete principale almeno una volta al mese – possono accedere alla piattaforma ovunque si trovino.

Quando si tenta di accedere a Netflix su dispositivi connessi a reti wi-fi diverse da quella principale – come la tv di un albergo o di una casa vacanze – è possibile che venga richiesta una verifica per confermare la propria appartenenza al nucleo domestico. Netflix invia un codice di quattro cifre all’indirizzo email o al numero di telefono associato al titolare dell’account principale. Questo codice deve essere poi inserito, entro 15 minuti, sul dispositivo da associare. Se la verifica va a buon fine, il dispositivo può essere utilizzato per accedere a Netflix. In caso contrario sarà necessario andare nelle impostazioni e modificare l’abitazione principale.

Nel caso in cui si possieda una seconda residenza o ci si rechi spesso in uno stesso luogo e si voglia usare Netflix sulla tv locale, la società suggerisce una procedura alternativa: «Dal luogo principale in cui guardi Netflix, connettiti a Internet e apri l’app Netflix sul dispositivo mobile una volta al mese. Poi esegui la stessa operazione quando ti trovi nella seconda posizione per continuare a guardare Netflix senza interruzioni».

Cosa succede se sto lontano da casa per più di un mese?

Per far sì che un dispositivo sia riconosciuto parte del nucleo domestico, è necessario che si connetta alla rete principale almeno una volta nell’arco di 31 giorni. Molte persone si sono chieste però cosa potrebbe succedere nell’eventualità che si stesse lontano da casa per più di un mese. Per il momento, Netflix non ha fornito informazioni al riguardo, ma ci si aspetta che, con il progressivo sorgere dei dubbi degli utenti, perfezioni le nuove regole o pubblichi istruzioni più specifiche. Tuttavia è ipotizzabile che, per poter far rientrare nuovamente un dispositivo nel nucleo domestico, venga richiesta una verifica al proprietario dell’account.

Cosa succede a chi condivideva l’account con me?

Le persone e i dispositivi considerati esterni al nucleo domestico non potranno più accedere a Netflix, che li bloccherà al momento del tentato login. La società non addebiterà in automatico costi aggiuntivi, bensì ha proposto due possibili soluzioni.

Chi preferisce sottoscrivere un proprio abbonamento può ricorrere alla funzione Trasferisci profilo, che consente di scegliere un nuovo piano tra i quattro disponibili e trasferirvi il profilo che si utilizzava in precedenza. In questo modo, il nuovo account conserverà i suggerimenti personalizzati, la cronologia di visione e tutte le altre impostazioni.

In alternativa, è possibile acquistare un utente extra, che viene aggiunto all’account principale con un sovrapprezzo di 4,99 euro sull’abbonamento mensile. Per accedere alla piattaforma, ogni utente extra dovrà usare credenziali diverse da quelle dell’account principale e potrà usufruire pressoché delle stesse opzioni incluse nel suo piano di abbonamento, con alcune limitazioni: l’utente aggiuntivo può guardare Netflix e usare la funzione download su un solo dispositivo alla volta. Inoltre deve avere un’età maggiore di 18 anni e attivare il proprio profilo nello stesso paese del titolare dell’account principale.

Quanti utenti extra posso aggiungere?

La quantità di utenti extra che si possono aggiungere cambia a seconda del piano di abbonamento posseduto dall’account principale. Per i piani Base con pubblicità (5,49 euro al mese) e Base (7,99 euro al mese) non è prevista la possibilità di aggiungere utenti extra. Chi possiede un piano Standard (12,99 euro al mese) può aggiungerne uno, mentre chi possiede un piano Premium (17,99 euro al mese) al massimo due.

Non ho ho ancora ricevuto l’avviso di Netflix, come mai?

Come accaduto per altri cambiamenti introdotti da Netflix in passato, il passaggio alle nuove regole sulla condivisione delle password è graduale e non avverrà nello stesso momento per tutti gli utenti. Con molta probabilità, chi non ha ancora ricevuto l’avviso di Netflix potrebbe trovarlo nella propria casella email nell’arco di poche ore o tra qualche giorno.

Perché Netflix ha cambiato idea sulla condivisione delle password?

Il cambio di strategia di Netflix sulle password condivise è dovuta all’evolversi del mercato dello streaming. Negli ultimi anni la concorrenza è aumentata parecchio e le possibilità economiche delle piattaforme si sono ridotte. Con il mutare del contesto, la pratica del “password sharing” ha iniziato ad avere effetti piuttosto negativi sui profitti di Netflix e sulla crescita della sua base abbonati. La società conta circa 232,5 milioni di utenti paganti in tutto il mondo, ma ha calcolato altri 100 milioni di persone che usufruiscono del servizio streaming usando la password di qualcun altro. L’obiettivo è di provare a convertire una parte di questi utenti “abusivi” in nuovi abbonati o utenti extra, in modo da aumentare anche le entrate.

Ma così non è peggio per Netflix?

La scelta di Netflix potrebbe sembrare controproducente e causare un’iniziale perdita di abbonati, ma sul lungo termine è possibile che si riveli fruttuosa. Circa un anno fa la società aveva cominciato a sperimentare le nuove regole in alcuni paesi dell’America Latina, e di recente le ha introdotte anche in Canada, Spagna, Portogallo e Nuova Zelanda. Dal test effettuato in questi paesi, Netflix ha registrato nell’immediato un calo delle visualizzazioni, a cui è seguito però un notevole aumento dei ricavi. I dati mostrano infatti che, dopo qualche tempo, le persone che in precedenza accedevano Netflix con la password di qualcun altro decidono di tornare a usare la piattaforma come utenti paganti.

Anche le proiezioni finanziarie sono piuttosto ottimistiche: Wall Street ha calcolato che Netflix guadegnerà 15 milioni di utenti entro la fine del 2023, ma secondo la società di servizi finanziari Wells Fargo potrebbe arrivare anche a 20 milioni. Negli Stati Uniti e in Canada – i due territori principali in cui opera Netflix – si prevede che, dei 30 milioni di utenti che usano la piattaforma tramite “password sharing”, circa il 40 per cento finirà per sottoscrivere un proprio abbonamento o trasformarsi in utente extra.

Immagine di copertina: rawpixel.com/Freepik

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