Serie TV

‘Great News’, la meta-sitcom inattesa che rievoca ’30 Rock’

Chiunque fosse seduto su una qualche riva ad aspettare il primo passo falso di Tina Fey dovrà pazientare probabilmente ancora un bel po’. Perché anche la sua ultima fatica da produttrice – creata dalla sua pupilla Tracey Wigfield – potrebbe ritagliarsi uno spazio nella storia della comedy di alta qualità. Eppure, stando alle premesse, Great News avrebbe avuto ogni carta in regola per finire cestinata come flop, travolta dal confronto impietoso con l’indimenticata (e indimenticabile) 30 Rock.

Stessa rete (ovvero NBC) e stesse brillanti menti creative, questa nuova serie ripercorre le orme della sitcom cult anche in fatto di narrazione, scegliendo l’ambiziosa via di una tv che ironizza su sé stessa. Protagonista non è più il dietro le quinte di uno show comico simile al Saturday Night Live, bensì la redazione di un notiziario televisivo via cavo, dove una producer in carriera si ritrova presto collega di sua madre, un’eccentrica sessantenne fresca di assunzione come stagista.

Se il contesto televisivo assicura frenesia, la raffica di battute al vetriolo sull’attualità (statunitense e non) fa ridere e appaga la mente, rivelando l’inconfodibile impronta della sua squadra produttiva. Al contrario di 30 Rock, Great News non si addentra tuttavia troppo nelle dinamiche autoriali del piccolo schermo, preferendo piuttosto una maggiore semplicità, a cui mescolare momenti di surreale follia che ricordano tanto Unbreakable Kimmy Schimdt.

Più lineare e meno onirica, Great News potrebbe insomma considerarsi la sintesi dei due più grandi successi firmati da Tina Fey. Un titolo allettante ma ancora tutto da scoprire qui in Italia (ha debuttato giusto lo scorso 27 settembre su Premium Joi), da guardare in poco tempo (circa 3 ore per i primi 10 episodi), e impreziosito da un cast sorprendente che annovera anche Nicole Richie. A tal proposito: se tutte le ex reality star rivelassero buone doti recitative e soprattutto comiche, la fiction nazionale sarebbe salva. E invece…

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