5 serie tv per capire l’America di Trump
Ormai alle elezioni americane del 3 novembre manca davvero pochissimo: probabilmente si tratta di una delle chiamate al voto più sentite, delicate e dibattute nella storia degli Stati Uniti. Nei quattro anni della presidenza di Donald Trump sono cambiate molte cose, infatti. E di questi cambiamenti anche buona parte delle serie tv ha risentito. In particolare, ce ne sono alcune che hanno saputo raccontare in maniera molto lucida ed efficace la presidenza di Trump, le contraddizioni e i temi su cui gli Stati Uniti si sono più divisi negli ultimi tempi. Come queste cinque, che sono piuttosto utili nel caso in cui voleste capire in fretta un po’ di questioni tra cui l’immigrazione, la violenza razziale, la sanità e l’informazione. Qualcuna si è focalizzata su un solo tema, qualche altra ha seguito di pari passo gli eventi di questi quattro anni. Ognuna ha usato però uno stile diverso. Ce n’è una, ad esempio, che anziché accusare Trump ha cercato di capirlo, e lo ha fatto molto bene.
L’America di Trump in cinque serie tv
#1 Immigration Nation
Per poter essere rilasciata su Netflix, questa docuserie ha dovuto affrontare diversi tentativi di censura da parte dell’amministrazione Trump. La quale, però, nel 2017 aveva accettato di collaborare alla sua realizzazione, pensando di mostrare l’efficacia dell’inasprimento delle norme sull’immigrazione promesso dal presidente. Per tre anni i suoi registi, Christina Clusiau e Shaul Schwarz, hanno seguito il dietro le quinte del lavoro dell’ICE – l’agenzia federale statunitense responsabile del controllo della sicurezza delle frontiere e dell’immigrazione. Ma la totale libertà creativa gli ha permesso anche di filmare le critiche di molti agenti alla stessa ICE e diversi casi di violenza verbale e fisica, raggiri, umiliazioni nei confronti degli immigrati arrestati per essere espulsi. Gli episodi non sono leggerissimi da vedere, ma spiegano molto bene il funzionamento della macchina complessa dell’immigrazione negli Stati Uniti e le differenze con le amministrazioni precedenti. Oltre a mostrare come il sistema privi i suoi dipendenti dei propri ideali e della propria umanità, convincendoli nel loro piccolo di servire la nazione. Tanti degli stessi impiegati dell’ICE intervistati, infatti, vengono da famiglie immigrate anni prima.
Dove la guardo? Su Netflix
In quanto tempo la guardo? In 6 ore totali (6 episodi da circa 60 minuti)
#2 The Good Fight
È molto difficile trovare una serie tv che abbia seguito i quattro anni della presidenza di Trump in maniera più completa e onesta di The Good Fight. Per intenderci, lo spin-off di The Good Wife – la serie che per quasi un decennio ha raccontato gli Stati Uniti attraverso casi da tribunale – si apre con l’avvocata Diane Lockhart (Christine Baranski) che nel buio guarda in tv il giuramento di Trump come fosse un film horror. Per tutte le stagioni l’umore volubile di Diane, super democratica e ultra femminista, detta il ritmo della serie: la demoralizzazione per l’ascesa della destra estremista; e subito dopo l’euforia battagliera contro l’amministrazione Trump. Finora gli episodi hanno parlato, tra le altre cose, di fake news, accordi di riservatezza, troll russi, immigrazione (attraverso la storia di Melania Trump), impeachment e contraddizioni democratiche. Il punto della serie, infatti, è capire fin dove le strategie politiche per fermare Trump siano considerabili giuste. Il tutto, con una sfrontatezza che non sarebbe stata possibile se la serie fosse andata in onda sulla tv tradizionale, anziché in streaming. E viene da chiedersi come sarebbe andata se nel 2016 avesse vinto Hillary Clinton.
Dove la guardo? Su TIMvision e su Prime Video
In quanto tempo la guardo? In 27 ore totali (3 stagioni, 23 episodi da circa 50 minuti)
#3 Succession
In onda su HBO dal 2018, Succession è una delle serie più apprezzate degli ultimi anni e racconta le vicende interne alla famiglia Roy, il cui capostipite è un magnate dei media arido e spietato. Il parallelismo con la famiglia Murdoch sorge spontaneo ed è fortissimo (questo articolo del New York Times poi lo conferma). E infatti la serie è utile per capire come il mondo dell’informazione si sia evoluto negli ultimi anni e come Fox News abbia creato un legame di interdipendenza con Donald Trump, aiutandone l’ascesa politica. Non solo. Si dice anche che le sue linee narrative portino in scena dinamiche familiari e lavorative estremamente simili a quelle dell’amministrazione Trump. In particolare, Succession non giudica l’avidità senza scrupoli dei suoi personaggi, ma cerca di capirne l’origine. È assai probabile, insomma, che ognuno di noi sarebbe come loro se fosse cresciuto nelle stesse condizioni familiari. Lo stesso vale per Trump e i suoi figli: “È chiaro che il suo senso morale derivi dall’abuso” ha detto il protagonista Brian Cox in un’intervista. “Suo padre lo bullizzava e suo fratello è morto di alcolismo. Siamo tutti vittime della nostra storia.”
Dove la guardo? Su Sky Go e su Now TV
In quanto tempo la guardo? In 20 ore totali (2 stagioni, 20 episodi da 60 minuti)
#4 Watchmen
In Watchmen di Trump non c’è traccia: la serie tv HBO liberamente ispirata al fumetto di Alan Moore è ambientata in un presente parallelo al nostro. Nella sua trama però c’è la violenza razziale che nei quattro anni dell’amministrazione Trump ha raggiunto un livello così brutale da sembrare quasi surreale. Nel suo mondo collocato a Tulsa, in Oklahoma, ci sono: un gruppo di suprematisti bianchi che si aggira mascherato; forze di polizia costrette a girare altrettanto mascherate per evitare ritorsioni; e alcuni supereroi che con metodi non sempre ortodossi sono incaricati di vigilare sulla situazione. La critica sociale è densa, cruda e molto dura. E mostra anche come la filosofia trumpista del “Make America Great Again” non abbia introdotto nulla di nuovo. Semplicemente, ha dato a un’ideologia che giaceva latente da tempo il coraggio di esporsi. Watchmen si apre infatti nel 1921 per raccontare la storia poco nota del massacro razziale di Tulsa, mostrando come a distanza di quasi cento anni ben poco sia cambiato.
Dove la guardo? Su Sky Go e Now TV
In quanto tempo la guardo? In 9 ore totali (9 episodi da circa 60 minuti)
#5 Who Is America?
Di Sasha Baron Cohen e della sua critica satirica a Trump si sta parlando parecchio in questi giorni, vista l’uscita del suo film Borat 2. Non è tuttavia la prima volta che l’attore britannico incanala attraverso la sua comicità la rabbia nei confronti della politica trumpista. Nel 2018 creò per il canale a pagamento Showtime Who Is America?, una serie satirica sulle differenze che compongono il quadro politico e culturale degli Stati Uniti. Come tipico del suo stile, Cohen si rese irriconoscibile interpretando diversi personaggi: un giornalista cospirazionista; un agente segreto Israeliano; e pure un fotografo milanese con un programma su Canale 5. Poi girò il paese per intervistare figure più o meno note, trascinarle in situazioni assurde e mostrare le contraddizioni comuni su temi molto dibattuti. Gli episodi parlano di armi, pedofilia, cambiamento climatico, molestie, povertà, razzismo e terrorismo. Secondo la critica non tutti sono efficaci a livello comico, ma un po’ come in The Good Fight mostrano un ritratto piuttosto completo dell’America attuale.
Dove la guardo? Su Sky Go e Now TV
In quanto tempo la guardo? In ore 3 ore e 15 minuti totali (7 episodi da 25-30 minuti)
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